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Vega C, tutto pronto per il lancio inaugurale del 13 luglio

Tutto procede secondo i piani e il lancio del Vega C dovrebbe partire il 13 luglio, alle 13:13 (ora italiana) dallo spazioporto europeo di Kourou in Guyana Francese con a bordo Lares-2, un progetto scientifico dell’Asi, e sei nanosatelliti cubesat alcuni dei quali italiani. A confermare le previsioni sono stati i funzionari dell’Esa nel corso della conferenza stampa pre-lancio con i giornalisti e i media internazionali

Tutto pronto per il lancio del vettore europeo di nuova generazione Vega C. A confermare le previsioni è stata l’Agenzia spaziale europea (Esa), che ha rivelato alcuni dettagli della missione nel corso della conferenza stampa internazionale pre-lancio organizzata dall’Agenzia. La partenza è attualmente prevista per mercoledì 13 luglio dalla base spaziale europea di Kourou, in Guyana Francese, alle 13:13 (ora italiana). All’evento hanno preso parte il responsabile del dipartimento programmi di volo dell’Esa, Stefano Bianchi, il responsabile dell’ingegneria del sistema di lancio Vega e Space Rider dell’Esa, Benoit Pouffary, insieme al responsabile ingegneria di Avio, Ettore Scardecchia e al direttore di scienza e ricerca dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Mario Cosmo. A moderare l’evento il capo della redazione e delle relazioni con i media dell’Esa, Ninja Menning. Il Vega C partirà alla volta dello spazio con la missione VV21, e a bordo del nuovo lanciatore europeo ci sarà il satellite Lares-2, una missione scientifica dell’Asi, a cui si aggiungono come carichi utili secondari sei nanosatelliti cubesat, costruiti da università e istituti di ricerca europei.

L’evento dell’Esa

Ci sono tutti i presupposti “per confermare il lancio di Vega C il prossimo 13 luglio”, ha raccontato Bianchi aprendo la conferenza stampa pre-lancio, aggiungendo che il vettore “è un lanciatore completamente nuovo, con il 50% in più di performance rispetto al Vega”, a riprova del suo livello di avanguardia tecnologica pronto a incontrare i bisogni crescenti e variegati della Space economy. Con Vega C si mira a servire “tutto il mercato che oggi vede molte richieste diverse, cercando di rispondere a tutte le richieste del mercato europeo”, ha spiegato ancora Bianchi. “Siamo felici e orgogliosi di essere prime contractor di Vega C e dietro questo lancio c’è una lunga collaborazione tra Esa e Asi e Avio”, ha osservato invece Scardecchia, sottolineando quanto la riuscita del lancio sia frutto del lavoro di squadra e delle sinergie messe in moto tra settore pubblico e privato. Quello del 13 luglio non sarà solo un lancio utile a riconfermare le competenze che ne permetteranno la riuscita, ma rivestirà anche un forte valore simbolico. Infatti, la guerra in Ucraina e “gli eventi degli ultimi mesi mostrano l’importanza di avere un accesso indipendente allo spazio”, ha spiegato Bianchi. Dopo l’estromissione dei vettori Soyuz russi dai principali programmi spaziali cooperativi come conseguenza del conflitto, si rende infatti sempre più urgente per l’Europa la necessità di dotarsi di un proprio e autonomo accesso alle orbite.

Il lancio e i carichi utili

Saranno in molti a seguire da vicino il lancio di metà luglio a Kourou. Innanzitutto l’amministratore delegato dell’Esa, Josef Aschbacher, accompagnato dai principali attori che hanno compartecipato alla riuscita del lancio, quali il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia, insieme ai vertici industriali rappresentati dal ceo di Avio Giulio Ranzo e dal ceo di Arianespace, Stephane Israel. Parlando invece dei carichi utili, sarà molta l’Italia a bordo del lanciatore, a partire dal satellite scientifico dell’Asi Lares-2, realizzato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) su direzione del progetto dei ricercatori del Centro Fermi e dell’Università Sapienza di Roma, dotato di un sistema di rilascio realizzato da Ohb Italia. Obiettivo della missione Lares 2 è misurare con grandissima precisione il cosiddetto effetto di “Frame-dragging”. Si tratta di una distorsione dello spazio-tempo causata dalla rotazione di un corpo massiccio come la Terra, seguendo quanto previsto dalla teoria della relatività generale di Einstein. Lares-2 non viaggerà però da solo, insieme a lui partiranno alla volta dell’orbita anche sei cubesat scelti dall’Esa: Astrobio di Inaf e Asi, Alpha di Arca dynamics, Greencube dell’Università La Sapienza, a cui si uniscono altri due cubesat francesi MtCube-2 e Celesta dell’Università di Montpellier, e infine il cubesat sloveno Trisat-R dell’Università di Maribor.

Vega C

Il Vega C è il nuovo lanciatore europeo, un razzo a corpo unico alto circa 35 metri e con una massa al decollo di 210 tonnellate, progettato per essere in grado di posizionare oltre duemila chili di carico in un’orbita polare di riferimento di settecento chilometri. Gli sviluppi in corso estenderanno le capacità di Vega-C per includere le operazioni in orbita e le missioni di ritorno utilizzando il veicolo di rientro Space rider dell’Esa. L’Agenzia europea sottolinea inoltre che Vega C sarà in grado di ospitare carichi di diverse forme e dimensioni che vanno da più piccoli satelliti di un chilogrammo fino a un singolo grande carico utile. Il Vega C, la cui C significa “consolidamento”, è realizzato in gran parte in Italia, negli stabilimenti di Avio a Colleferro alle porte della Capitale, e vede il contributo di altri Paesi europei. Si tratta di una versione nuova, aggiornata e più performante rispetto al Vega, dotata del motore a combustibile solido P120C oltre che di maggiore capacità di carico, sia in termini di massa sia di volume. Le modifiche apportate permetteranno al lanciatore non solo di effettuare lanci multipli, ma anche di rilasciare i carichi su ben tre orbite differenti, grazie alla capacità dell’ultimo stadio di effettuare fino a sette riaccensioni. Molti lanciatori, infatti, se pur in grado di portare in orbita più satelliti nello stesso momento, li portano in un’unica orbita, lasciando poi ai clienti il compito di spostarli verso la destinazione desiderata. Infine, sarà possibile indirizzare l’ultimo stadio in un’orbita di rientro, così da bruciare nell’atmosfera senza rilasciare detriti. Vega C userà lo stesso launchpad di Vega ottimizzando in questo modo i costi e limitando l’impatto a Terra.

(Foto: Avio)



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