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Non solo Londra. Anche a Parigi, Gerusalemme e Bogotà c’è aria di novità

Il Soufan Center accende riflettori su Regno Unito, Francia, Israele e Colombia. Elezioni e crisi che stanno cambiando il panorama geopolitico

Elezioni chiave e crisi politiche stanno rimescolando il panorama geopolitico, spiega il Soufan Center. Il centro ne identifica quattro.

REGNO UNITO

Le dimissioni di Boris Johnson da leader del Partito conservatore con la promessa del passo indietro da primo ministro non appena sarà scelto il successore. “Sia che rimanga in carica fino all’autunno, sia che si dichiari sconfitto, il mandato di Johnson sarà ricordato come un mandato caotico. Paladino della Brexit, è stato eletto su una piattaforma populista che lo presentava come il miglior candidato per attuare questa visione e completare l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Sebbene abbia raggiunto questo obiettivo, il suo mandato, e la cascata di scandali che lo ha caratterizzato, offre un’ulteriore prova del fatto che è più facile essere eletti come populisti che governare come tali”.

FRANCIA

La coalizione del presidente francese Emmanuel Macron ha subito una sconfitta inaspettata alle elezioni parlamentari del mese scorso, con l’estrema destra e l’estrema sinistra che hanno guadagnato abbastanza seggi da lasciare il partito di Macron al di sotto della maggioranza parlamentare e costringerlo a cercare un accordo con il centrodestra. “La polarizzazione della legislatura francese riflette la natura sempre più bipolare dell’elettorato francese, che ha lasciato i politici centristi giustamente preoccupati per la loro continua eleggibilità. La Quinta Repubblica francese si è formata attorno alla carica di un presidente forte, ma il fatto di non avere una maggioranza parlamentare costringerà Macron a frenare le sue ambizioni interne e a controllare la sua visione di un’Unione europea rafforzata durante il suo ultimo mandato quinquennale”.

ISRAELE

La crisi del governo israeliano con l’uscita di scena di Naftali Bennett e la promozione di Yair Lapid a primo ministro ad interim fino alle elezioni di novembre, quando il Paese andrà alle urne per la quinta volta in meno di quattro anni. “La frequenza e l’inutilità delle ultime quattro elezioni sottolineano lo stallo che ha dominato la politica israeliana negli ultimi anni”, scrivono gli esperti. “Gli elettori sono divisi su molte questioni chiave e, nonostante l’alta posta in gioco, molti elettori moderati hanno perso interesse nel processo già da tempo”.

COLOMBIA

La svolta in Colombia, con le elezioni presidenziali che hanno segnato una svolta storica per il Paese sudamericano, che ha eletto per la prima volta un presidente di sinistra aprendo forse la strada a un nuovo atteggiamento dei colombiani nei confronti del passato ribelle della Colombia. “Anche se la sua elezione potrebbe rivelarsi una temporanea reazione popolare alla crescente disuguaglianza, alla mancanza di opportunità e alla frustrazione per la corruzione, è certo che il suo mandato cambierà la natura delle relazioni tra la Colombia e gli Stati Uniti”, spiegano. “I due hanno collaborato strettamente su questioni di sicurezza per decenni e la Colombia è il principale partner commerciale degli Stati Uniti nella regione. Gli analisti temono che [Gustavo] Petro possa ridurre queste relazioni, sviluppando al contempo legami più stretti con i leader autocratici e anti-statunitensi della regione. Che l’elezione di Petro significhi un cambiamento nella psiche colombiana o semplicemente un flirt temporaneo con la politica di sinistra, la sua amministrazione è destinata a modificare significativamente la traiettoria del Paese nel breve e medio termine”.

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