Johnson incolpa il cancelliere Sunak per la sua caduta e ora starebbe facendo di tutto per aiutare gli altri candidati alla successione. Weekend di dibattiti televisivi: nulla è ancora deciso. Ne rimangono cinque
Chiunque, ma non Rishi Sunak. Boris Johnson è deciso a vendicarsi del suo ex cancelliere, le cui dimissioni, presentate pochi minuti dopo quelle di Sajid Javid da segretario alla Salute, hanno scatenato la valanga che la scorsa settimana l’ha costretto ad annunciare le dimissioni da leader del Partito conservatore e aprire la corsa alla successione anche come primo ministro del Regno Unito.
Johnson aveva dichiarato la volontà di tenersi alla larga dalla contesa, non appoggiare alcun candidato né intervenire pubblicamente nella competizione. Tuttavia, sembra che abbia avuto colloqui con i candidati alla sua successione, durante i quali ha espresso chiaramente la sua opinione che Sunak non dovrebbe diventare primo ministro. A rivelarlo è il Times, che scrive: “Una fonte vicina a uno dei colloqui ha detto che Johnson sembrava più interessato a Liz Truss, segretaria agli Esteri, che è stata appoggiata dai suoi più accaniti alleati di governo, Jacob Rees-Mogg e Nadine Dorries”.
Il primo ministro uscente preferirebbe anche Penny Mordaunt, oggi ministra del Commercio e in forte ascesa, a Sunak. Una fonte ha dichiarato al Times: “L’intera squadra del numero 10 [di Downing Street] odia Rishi. È una questione personale. È al vetriolo. Non incolpano Saj per averlo fatto cadere. Incolpano Rishi. Pensano che lo stesse pianificando da mesi”.
Sono rimasti cinque candidati e questo fine settimana si affronteranno in due dibattiti televisivi. Tutto potrebbe cambiare. Ma a Sunak mancano soltanto 19 voti (ne ha presi 101 nell’urna di giovedì) per raggiungere la soglia dei 120 sostegni sui 358 deputati del Partito conservatore che gli assicurerebbe un posto nel duello finale. Mordaunt, Truss e Kemi Badenoch, che ha detto no alle pressioni ricevute per ritirarsi e sostenere Truss, si dovrebbero sfidare per l’altro visto che Tom Tugendhat sembra destinato a essere il prossimo eliminato, lunedì, anche se lui non si dà per vinto ed esclude categoricamente di abbandonare le primarie.
Mordaunt che appare la favorita essendo popolare sia tra i parlamentari sia tra i membri del partito (che saranno chiamati ai voti nel duello). Ma la situazione è molto fluida. Ciò accade perché nessuno dei candidati principali può essere collocato con precisione in una “scatola” politica. Mordaunt è progressista sulle questioni sociali, ma è anche una Brexiteer che si è rifiutata di appoggiare il piano Chequers di Theresa May. Truss si ispira a Margaret Thatcher, è stata per lungo tempo una sostenitrice dei tagli alle tasse ed è un falco della politica estera, ma in passato è stata un’importante sostenitrice del Remain. Sunak è per certi versi il candidato della continuità, essendo stato per oltre due anni la seconda persona più potente del governo, ma è odiato dal team Boris e la sua campagna non sembra decollare – è freddo e misurato, come quando ha risposto a una domanda sul fatto che uno ricco come lui possa fare il primo ministro con una battuta pronta, spiegando che giudica le persone dal carattere, non dal conto in banca.
Ecco che il fine settimana di dibattiti può essere un’occasione per Badenoch e Tugendhat, arrivati rispettivamente quarta e quinto nello scrutinio di giovedì. Tutto è ancora molto aperto.