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Dopo le armi, l’addestramento. Così l’Ue aumenta il supporto a Kiev

Europa

A Praga, i ministri della Difesa dell’Unione europea convergono sulla possibilità di lanciare una missione di addestramento per le Forze armate ucraine. Dopo il supporto dato attraverso la fornitura di equipaggiamento, la formazione dei militari di Kiev potrebbe rappresentare un valore aggiunto per la resistenza del Paese all’invasione russa

Una missione di addestramento militare a favore delle Forze armate europee targata Unione europea. È questa la proposta principale emersa nel corso del Consiglio informale dei ministri della Difesa dell’Ue, riuniti a Praga in occasione della presidenza di turno della Repubblica Ceca. “Tutti gli Stati membri dell’Ue sono d’accordo sull’avvio del lavoro necessario per definire i parametri per la missione di addestramento Ue” dei soldati ucraini, ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine del Consiglio, aggiungendo come la situazione sul campo rimane critica, e che gli ucraini “hanno molto bisogno del nostro supporto sia con capacità militari e sia con una missione di addestramento dell’esercito di Kiev”. “Non dico che sia stato deciso” ha specificato ancora Borrell, ricordando come in un Consiglio informale non si prendano decisioni, tuttavia “è stato dato il via per il lavoro preparatorio, che comprende i contatti con la parte ucraina e la definizione dei parametri legali e operativi che possono portare a una decisione”.

Ora è il momento di agire

La situazione sul campo resta difficile per l’Ucraina, e dove continuano a venire effettuati “bombardamenti indiscriminati sui civili, atrocità contro i prigionieri di guerra” ha ricordato ancora l’Alto rappresentante, sottolineando in particolare i “giochi d’azzardo nucleari nella centrale di Zaporizhzhia, che è qualcosa di molto pericoloso”. Per questo, però, l’impegno assunto dai ministri della Difesa assume ancora più valore. L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare il valore aggiunto per un più forte sostegno agli ucraini. “Gli Stati membri hanno discusso l’ipotesi di una missione di addestramento per le forze ucraine sin da prima della guerra: ora è il momento di agire”, ha ribadito Borrell, ricordando anche come il sostegno in termini di equipaggiamento militare sia proseguito, anzi aumentato, per tutta l’estate. “Come possiamo fornire equipaggiamento militare e non addestramento militare? Qual è la differenza tra le due cose?”, ha dichiarato l’Alto rappresentante.

Aumentare la sinergia militare europea

Sulla proposta è intervenuto anche il presidente del Comitato militare dell’Ue, il generale austriaco Robert Brieger, che ha dichiarato come “una missione di addestramento al di fuori dell’Ucraina non sia un segnale di guerra”, anzi, dimostrandosi un ulteriore supporto agli ucraini, ora che ne hanno più bisogno che mai. “Quello che vedo ora è una guerra di logoramento – ha spiegato Brieger – entrambe le parti non si sono mosse molto nelle ultime settimane. Ci sono stati alcuni avanzamenti da parte ucraina ma il successo di queste operazioni dipenderà dal supporto che le nazioni occidentali daranno all’Ucraina”. Per questo, secondo il generale, il grande tema sono le opzioni che l’Ue ha a disposizione per reagire ulteriormente all’invasione russa. Per il generale è infatti fondamentale colmare le lacune di capacità delle Forze armate europee. “Abbiamo molte capacità militari all’interno dell’Unione europea, ma dobbiamo armonizzare gli sforzi. Dobbiamo avere più soldi per rendere gli acquisti più economici e dobbiamo armonizzare come spendere il budget per non duplicare i nostri sforzi”.

Appalti congiunti

L’appello di Brieger è stato in parte raccolto, con i leader europei che hanno chiesto “di compiere progressi nella promozione degli appalti congiunti che possano far crescere l’industria della difesa e aumentare le capacità di produzione”, ha ricordato Borrell, secondo il quale “non si può parlare di difesa senza parlare dell’industria della difesa e di come affrontare le capacità di sfruttare le nostre economie di scala”. Sul tema è intervenuto anche il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton, che ha annunciato come, di concerto con l’Alto rappresentante, verrà presentata “una nuova iniziativa estremamente importante per poter comprare insieme ciò che serve, dalle munizioni, al sistema di difesa e altro”.

Rinfoltire le scorte

Inoltre, il Consiglio informale è anche servito per affrontare il tema delle scorte militari dei Paesi europei, consumate dagli aiuti inviati all’Ucraina per affrontare l’aggressione russa. Per questo, è stata istituita una task force “per supportare gli Stati membri e coordinare i loro vari bisogni più immediati al fine di rifornire le loro scorte di armi” ha spiegato Borrell, aggiungendo che la Commissione “fornirà 500 milioni di budget europeo anticipato per i prossimi due anni al fine di incentivare gli appalti congiunti degli eserciti europei”.



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