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Energia, hacker e ingerenze russe. Gabrielli al Copasir

Il sottosegretario è stato audito dal Copasir poche ore dopo l’ennesimo intervento a gamba tesa di Mosca sul voto italiano e mentre ancora si fanno i conti degli attacchi informatici degli ultimi giorni. Attenzione rivolta anche alla Libia

È iniziata di mattina presto, alle 8.15, l’audizione di poco più di due ore per Franco Gabrielli, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, al Copasir. Poco prima era arrivato l’ennesimo intervento a gamba tesa della Russia sulle elezioni italiane del 25 settembre: “Roma è spinta al suicidio economico per la frenesia sanzionatoria euro-atlantica”, e il risultato sarà che le imprese italiane saranno “distrutte dai ‘fratelli’ d’Oltreoceano”, ha scritto Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo, su Telegram, il social da cui anche il vicepresidente del consiglio di sicurezza nazionale russo Dmitri Medvedev ha lanciato minacce all’Italia nelle scorse settimane. I tentativi di destabilizzazione dell’Italia in vista del voto sono stati tra i tempi al centro dell’incontro a Palazzo San Macuto.

“È chiaro che ormai la Russia ha deciso di entrare direttamente nella campagna elettorale di uno Stato sovrano e sta giocando un ruolo che è chiaramente di ingerenza”, ha dichiarato Luigi Di Maio, ministro degli Esteri italiano e leader di Impegno Civico. “Per questo”, ha aggiunto, “invito tutte le forze politiche italiane a rimandare indietro queste ingerenze”. Ieri Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia e presidente del Copasir, aveva sottolineato i rischi di campagna elettorale “eccessivamente aggressiva”, con esponenti politici che cercano di delegittimare gli avversari politici, “senza rendersi conto che facciamo il gioco della Russia e della Cina, cioè di chi vuole delegittimare la nostra democrazia”.

Parole, quelle di Di Maio e di Urso, che fanno eco a quelle pronunciate pochi giorni fa dal sottosegretario Gabrielli. Ospite di Rai 3 aveva definito “assolutamente” utile che i partiti respingano i tentativi di ingerenza, spiegando come “la demoralizzazione, la destabilizzazione, cioè la messa in crisi delle istituzioni e di chi le rappresenta” sia “uno degli elementi per consentire un’ingerenza”. Diversi osservatori oggi, dopo l’audizione di Gabrielli, ricordano la ricostruzione pubblicata dal Corriere della Sera (e mai smentita) dell’incontro tra il Copasir e il presidente del Consiglio Mario Draghi ad aprile. Dopo che il presidente aveva invitato ad avere rapporti con Russia e Cina “in modo trasparente”, Gabrielli aveva chiosato: “Anche perché noi lo veniamo a sapere”.

Il dibattito sulle sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina sembra aver scarso appeal in Italia. A livello territoriale trova sponda soltanto in alcune aree del Paese come le Marche e il Veneto. A livello politico, invece, Matteo Salvini, leader della Lega, le ha messe in discussione finendo per questo criticato dagli avversari al centro e a sinistra ma anche isolato dagli alleati del centrodestra. Per fare breccia nel dibattito, ecco che sia la Russia sia un Salvini in calo nei sondaggi hanno scelto di puntare sul carovita e sull’energia, temi ben più concreti per i cittadini.

Ma, come ha spiegato Gabrielli in televisione, “viviamo il tempo del digitale, del cibernetico”, in cui “la minaccia ibrida ha ormai da tempo preso il sopravvento sulla guerra fisica”, aveva detto. Infatti, nei giorni scorsi l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha lanciato l’allarme sugli attacchi informatici (“un trend crescente”) contro le aziende energetiche e tutta la catena di approvvigionamento e di distribuzione dei prodotti o servizi. Il giorno prima il presidente Draghi aveva convocato, dopo i casi che hanno riguardato Gse ed Eni, il Comitato interministeriale per la cybersicurezza. Presenti diversi ministri assieme a Roberto Baldoni, direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, e alla sua vice, Nunzia Ciardi. Come raccontato su Formiche.net, in cima all’agenda dei lavori c’erano le minacce alla nostra democrazia, fisiche e cibernetiche.

Durante l’audizione odierna al Copasir, il sottosegretario ha esaminato, oltre alla situazione del conflitto tra Russia e Ucraina e ai recenti cyber-attacchi al settore energetiche, anche la situazione in Libia e le dinamiche dei flussi migratori verso il nostro Paese, si legge in una nota diffusa dal presidente Urso. Inoltre, tutti i componenti del Comitato hanno condiviso due emendamenti al decreto-legge Aiuti bis, attualmente all’esame del Senato, riguardanti l’istituzione di un Copasir provvisorio per la fase iniziale della legislatura e fino alla costituzione del nuovo governo e l’introduzione di norme che consentono una maggiore efficacia operativa nell’attività all’estero della nostra intelligence, così come già indicato nella relazione annuale al Parlamento approvata il 19 agosto. Il decreto-legge già contiene norme riguardanti la possibilità da parte del presidente del Consiglio di attivare misure proattive di intelligence in ambito cibernetico.

A quanto risulta a Formiche.net, il Copasir non ha altre audizioni in agenda ma altre riunioni sono possibili ove necessario, come già volte ribadito dal presidente Urso.

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