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Una proroga per il Pnrr? Il 2026 è troppo vicino e l’Ue ci sta pensando

La proposta portoghese di rivedere i cronoprogrammi, alla luce della crisi energetica, incontra la sponda del commissario all’Economia Gentiloni e fa breccia tra i leader dell’Ue. Ecco il consiglio europeo in cui sarà affrontato il tema

Paolo Gentiloni, commissario all’Economia in Europa, lo aveva detto a fine agosto: qualcosa nel Pnrr si può cambiare, magari persino la tabella di marcia e le scadenze degli investimenti. Se era una profezia, ha funzionato. Si apre infatti una prima breccia nella difesa a tutti i costi dei cronoprogrammi dei Piani di ripresa e resilienza europei.

Lo stesso Gentiloni, a margine dell’Eurogruppo e dell’Ecofin informale presso il Centro congressi di Praga, ha definito infatti “molto interessante” la posizione del governo portoghese, che propone di allungare la scadenza della Recovery and Resilience Facility oltre il 2026 per quanto riguarda gli investimenti alla luce dell’alta inflazione dovuta alla crisi energetica. Lisbona sostiene infatti che, per gli Stati membri, attuare tutti gli investimenti previsti dai rispettivi Piani comporta costi troppo elevati. Per di più, con la corsa alle materie prime innescata dalla necessità di rispettare i tempo del Recovery plan, si rischia di alimentare ulteriormente la spirale dei prezzi. Rendendo inefficace il già complicato tentativo della Bce di contenere l’aumento dei prezzi alzano i tassi.

Nel dettaglio, il Portogallo ha inviato alla Commissione un documento di una dozzina di pagine che elenca le priorità di Lisbona, in vista del discorso sullo stato dell’Unione che Ursula von der Leyen terrà mercoledì prossimo a Strasburgo. Tra queste, il governo lusitano sottolinea proprio che la scadenza per effettuare gli investimenti previsti dai Pnrr nazionali dovrebbe essere resa più flessibile. Fonti Ue, come riportato dalla Stampa, assicurano che la questione sarà oggetto di una riflessione nelle prossime settimane e potrebbe essere discussa anche al summit in programma a Praga il 6-7 ottobre, quando i leader affronteranno i problemi legati al caro-energia e alla situazione economica.

La sponda di Gentiloni è comunque preziosa. L’ex premier italiano ha ricordato che “il prossimo mese sarà il momento per la Commissione di mettere le tavolo le proposte” per la revisione della governance fiscale della Ue. “L’obiettivo della revisione è avere stabilità finanziaria, sostenibilità del debito – che è cresciuto ovviamente dopo queste crisi, siamo al 97% nell’eurozona – ma allo stesso tempo mantenere un forte sostegno agli investimenti”.



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