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Una nuova roadmap per lo spazio italiano. Pubblicato lo statuto dell’Asi

Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il comunicato relativo all’adozione del nuovo statuto che disegna il ruolo, gli obiettivi e il ruolo strategico dell’Agenzia spaziale italiana, i cui poteri d’indirizzo saranno da oggi affidati alla presidenza del Consiglio

In 21 pagine e 18 articoli si concretizza il rinnovamento della governance dello Spazio italiano. Dopo aver affidato a fine aprile alla presidenza del Consiglio il compito di esercitare d’ora in avanti i poteri di indirizzo, coordinamento, programmazione e vigilanza dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) – demandando al ministero dell’Università soltanto la supervisione dell’attività scientifica -, è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il comunicato della presidenza del Consiglio relativo all’adozione del nuovo statuto che disegna il ruolo, i compiti e la strategia dell’Asi. L’obiettivo generale del documento è quello di far crescere l’industria spaziale e aerospaziale italiana, riconosciuta un’eccellenza a livello internazionale. Uno scopo realizzabile grazie alla spinta del governo, al piano triennale e ai fondi messi a disposizione dal Pnrr.

Adottato il nuovo statuto

Nella Gazzetta ufficiale si comunica che il nuovo statuto è stato adottato con deliberazione n. 168/2022 del 24 agosto 2022 del consiglio di amministrazione dell’Asi, così da adeguarlo alle modifiche normative contenute nel decreto-legge n.36 del 30 aprile 2022, poi modificato dalla legge n.79 del 29 giugno 2022, e approvato dal ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale. Il provvedimento modifica il decreto legislativo n. 128 del 4 giugno 2003, nel quale si definivano finalità, attività, organi, principi e criteri di organizzazione e funzionamento dell’Asi. Si tratta di una riforma attesa da tempo e che viene ora definita in tutti i suoi dettagli.

Obiettivi e compiti in sintesi

L’Asi, secondo quanto stabilito dallo statuto all’articolo 2, “promuove, sviluppa e diffonde la ricerca scientifica e tecnologica e le sue applicazioni, perseguendo obiettivi di eccellenza”, oltre a promuovere parallelamente “l’eccellenza nazionale nel settore della ricerca e sviluppo e un alto livello di competitività del comparto industriale italiano, con particolare riferimento alle Piccole e medie imprese (Pmi), al fine di poter valorizzare al meglio la loro competitività e capacità di innovazione”. Non solo, l’agenzia si occuperà anche di sostenere la partecipazione italiana a iniziative dell’Ue, realizzare forme di collaborazione con i ministeri e altri organismi pubblici e privati “in materia di ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione”. Tra i diversi compiti, l’Asi dovrà inoltre deliberare sia il Documento strategico di politica spaziale nazionale (Dspsn) sia il Documento di visione strategica per lo spazio (Dvss).

Fondi

Di fatto il nuovo documento funzionerà da mappa ragionata dei meccanismi che regolano lo stato dell’arte e il funzionamento dell’Asi, dagli organi dell’Agenzia ai principi di organizzazione, fino alle disposizioni generali che regolano le entrate, garantite dal Fondo per il finanziamento, dai contributi dell’Agenzia spaziale europea (Esa), dagli organismi internazionali e non solo. Un passo in avanti notevole se consideriamo che fino a circa quattro anni fa il budget dell’Asi ammontava a circa 300 milioni di euro, mentre oggi, come ha raccontato il presidente dell’agenzia spaziale, Giorgio Saccoccia, allo Space innovation hub di Roma, “tra piano triennale e fondi Pnrr siamo quasi a un miliardo all’anno”.

Cambiano i criteri per la scelta del presidente

Fondamentale anche la modifica ai criteri di definizione del presidente, che sarà ora nominato e individuato direttamente dal presidente del Consiglio dei ministri o, come recita lo statuto, “dal ministro o sottosegretario di Stato delegato e da altri sei componenti, scelti tra personalità di elevata e documentata qualificazione ed esperienza nel campo della ricerca e dell’industria spaziale e aerospaziale” designati da diversi ministri.



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