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Terremoto Emilia, il Presidente Napolitano nelle zone colpite

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è oggi in Emilia per esprimere sostegno e partecipazione alle popolazioni colpite duramente dal recente sisma.
“Oggi sono qui per vedere e ascoltare e riferire a chi dovrà decidere, il Governo e il Parlamento”, ha detto il presidente della Repubblica, incontrando questa mattina a Bologna i rappresentanti dei Comuni colpiti dal terremoto dei giorni scorsi.
Dopo aver ascoltato le testimonianze di alcuni sindaci e del presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, e del capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, Napolitano ha aggiunto: “Dovrei soltanto convalidare tutto quello che è stato detto questa mattina – ha spiegato – tranne i ringraziamenti che mi avete fatto perché non c´è a ringraziare chi viene a rappresentare lo Stato”.
 
Nel suo intervento il capo dello Stato ha ricordato l´impegno già dimostrato nelle prime ore di emergenza da parte dei sindaci e dei rappresentanti delle istituzioni: “Sono stato nei giorni scorsi in Friuli e ho visto che cosa erano all´indomani quei territori e qual è stato lo straordinario sforzo per reagire e ricostruire. Quello che mi è stato detto da tutti è che ´essenziale è stato il ruolo e l´impegno dei sindaci´”.
 
Nel pomeriggio il presidente della Repubblica si sta dedicando alla visita di alcuni dei Comuni più danneggiati dal sisma in provincia di Modena, Ferrara e Bologna: “Penso che oggi pomeriggio vedrò cose altrettanto istruttive”, ha dichiarato questa mattina. E prima di accedere alla tensostruttura allestita a Mirandola per un incontro con alcuni rappresentanti della città, il capo dello Stato è stato contestato, ma ha anche ricevuto numerosi applausi dalle persone che lo attendevano all´interno.

 
E la sua visita “è una cosa importante e apprezzabile”. Ad esserne convinto il presidente della Regione, Vasco Errani, per il quale l´incontro istituzionale di questa mattina e quello nei territori colpiti dal sisma sono la dimostrazione concreta del fatto che il presidente della Repubblica “vuole un contatto diretto” con le persone.
 
Intanto in Emilisa è stata un´altra notte di scosse a bassa intensità, fra i 2,1 e i 3,2 gradi della scala Richter dalle otto di sera alle tre del mattino.
Dopo la forte scossa registrata ieri a Ravenna, si infiamma la polemica intorno a Franco Gabrielli. Il capo della protezione civile è accusato di “eccessivo zelo” da alcuni imprenditori emiliani costretti a sospendere l´attività produttiva nonostante non fossero stati registrati danni alle strutture. Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha lanciato l´allarme produttività nell´area colpita dal sisma prevedendo uno “stop di almeno 4-6 mesi” e “10mila posti di lavoro a rischio”. Sono saliti a 17mila gli sfollati, ospitati in campi tende, strutture al coperto e hotel, dopo quest´ultima scossa di 4,5 di magnitudo avvertita in mattinata. Secondo l´Ingv si tratterebbe di un´altra faglia.
 
Per il dipartimento della Protezione civile in Emilia Romagna sono 14.344 i cittadini assistiti nei 34 campi allestiti dal servizio nazionale della protezione civile, nelle 48 strutture al coperto – come scuole, palestre e caserme, oltre che nei vagoni letto offerti da ferrovie dello Stato e genio ferrovieri – negli alberghi e campeggi messi a disposizione attraverso la convenzione stipulata con Federalberghi e Assohotel dalla Regione Emilia-Romagna. In particolare, 9.421 persone sono accolte nei campi tende, 2.237 nelle strutture ricettive e 2.686 nelle altre strutture.
 
Il terremoto nel ravennate è avvenuto a oltre 100 chilometri dal sisma che ha devastato il modenese con le scosse del 20 e 29 maggio. “E´ una faglia diversa, e non è collegata alla struttura geologica della faglia ferrarese”, sottolinea, Gresta, aggiungendo: “Finora – è un terremoto isolato non possiamo dire se c´è un´evoluzione, uno sciame sismico in atto. Potrebbe essere anche un movimento isolato. E´ la prova che l´Italia è tutta sismica”.
 
Per quanto riguarda il movimento tettonico che agisce sulla penisola in senso antiorario, Gresta ha spiegato che “è un fenomeno su una scala di centinaia di migliaia, milioni di anni, un movimento tettonico che è in moto da milioni di anni ed è tutto ricondotto alla placca africana che spinge la placca europea, con un movimento dinamico sulla penisola in senso antiorario”.
 
 


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