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Fine Primo Tempo. Resto del Mondo vs. Meloni (2-1)

Qual è il risultato alla fine del primo giorno al Senato? Un gol per la Meloni, che elegge La Russa. Un primo gol per gli avversari che vedono dividersi la maggioranza alla prima occasione (e senza permettere loro di rimediare con il voto del pomeriggio) e un secondo gol perché riuscire (da minoranza) ad essere determinanti al primo giorno della legislatura è un record non da poco. Il corsivo di Roberto Arditti

Le chiacchiere stanno a zero (o anche meno).

Il messaggio che esce dalla prima giornata dell’era Meloni è chiarissimo e, tutto sommato, abbastanza definitivo, poiché di prima giornata (ovviamente) ce n’è una sola: la coalizione di destra-centro italiana per fare le cose non può agire da sola.
Finita la campagna elettorale della presunta unità, terminati i comizi dai sorrisi forzati, elaborati trionfi e lutti per i risultati elettorali: l’armata di Giorgia porta a casa l’elezione di La Russa al Senato (ed è un successo personale della caparbia futura premier)  ma paga un prezzo elevatissimo a questo successo, perché vede prendere forma sul pallottoliere luminoso dell’aula un doppio spettro che getta un’ombra inquietante sull’intera legislatura, un spettro a due teste che si candida ad essere il protagonista del prossimo futuro.

La prima testa è quella della maggioranza uscita dalle urne, che è solida nel voto dei cittadini ma assai meno robusta nelle classi dirigenti dei partiti. D’altronde si era già visto nel voto per il Quirinale e prima ancora all’atto della formazione del governo Draghi: quella che in campagna elettorale si sforza di funzionare come una coalizione unita è in realtà difficile da comporre quando si arriva al dunque delle scelte difficili e dei voti sulle massime cariche dello Stato.

Insomma è una testa portata a mordersi da sola, a cercare lo scontro.
La seconda testa è quella dei numeri che si formano in Parlamento, secondo logiche di volta in volta mutevoli. Ha agito due volte a distanza di pochi mesi, nella vecchia e nella nuova legislatura. Rielegge Mattarella, sbaragliando in poche ore l’accordo tra Salvini e Conte per portare Elisabetta Belloni al Colle ed elegge La Russa a Palazzo Madama esattamente negli stessi momenti in cui Forza Italia decide di marcare in modo clamoroso la propria insoddisfazione con la scelta del non voto. Scelta, quest’ultima, numericamente in grado di rendere non più sufficienti i voti di FdI e Lega.

Ora le cose potranno anche ricomporsi domani alla Camera, votando un esponente della Lega per la Presidenza.
Ma sul piano politico il risultato è già raggiunto e chiude il primo tempo della partita.
Resto del Mondo – Meloni 2-1.
Un gol per la Meloni, che elegge La Russa.
Un primo gol per gli avversari che vedono dividersi la maggioranza alla prima occasione (e senza permettere loro di rimediare con il voto del pomeriggio) e un secondo gol perché riuscire (da minoranza) ad essere determinanti al primo giorno della legislatura è un record non da poco.
E ora palla al centro.
Il secondo tempo sarà la formazione del governo.



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