Skip to main content

Primi viaggi internazionali e telefonate con Zelensky e Scholz. L’agenda Meloni

Il presidente del Consiglio rinnova “pieno sostegno del governo italiano a Kiev” e lavora sul nuovo invio di armi. Diffuso il programma dei primi impegni internazionali: Ue, Cop27 e G20

Giorgia Meloni ha avuto oggi un colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky. Il presidente del Consiglio ha “rinnovato il pieno sostegno del governo italiano a Kiev nel quadro delle alleanze internazionali sul fronte politico, militare, economico, umanitario e per la futura ricostruzione e ha confermato l’impegno dell’Italia per ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione dell’aggressione della Federazione Russa ai danni dell’Ucraina”, si legge in una nota diffuso dopo la conversazione con il presidente ucraino. Inoltre, “si è detta fiera della grande solidarietà dimostrata dal popolo italiano nei confronti dei cittadini ucraini accolti in Italia e ha poi auspicato il rinnovo dell’intesa sull’esportazione del grano dai porti ucraini, accordo fondamentale per scongiurare una possibile crisi alimentare”.

IL NUOVO PACCHETTO DI AIUTI MILITARI

Uno dei temi del colloquio potrebbe essere stato l’invio di armi all’Ucraina da parte dell’Italia. Il governo di Meloni è pronto a mantenere le promesse fatte agli alleati e a Kiev dando il via libera al sesto pacchetto di aiuti militari. L’autorizzazione è attesa entro la seconda metà di novembre.

Ieri il presidente del Consiglio ha avuto un colloquio telefonico con Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, al quale “ha riaffermato il pieno sostegno all’Ucraina contro l’aggressione russa e l’importanza, nell’ottica di un approccio globale, di rafforzare l’impegno della Nato nel contrasto alle minacce di diversa natura provenienti da tutte le direzioni strategiche, incluse le sfide del Sud”.

I VIAGGI INTERNAZIONALI

Durante la telefonata con Meloni, il presidente ucraino Zelensky ha riferito di essere congratulato e si è detto “fiducioso per un’ulteriore e fruttuosa cooperazione. Abbiamo discusso dell’integrazione dell’Ucraina nell’Unione europea e nella Nato. Le ho parlato della situazione attuale del nostro Paese e l’ho invitata a visitare l’Ucraina”.

Non ci sono ancora informazioni ufficiali su un viaggio di Meloni in Ucraina, anche secondo notizie di stampa potrebbe avvenire prima di metà novembre. Oggi, tuttavia, Palazzo Chigi ha comunicato i primi appuntamenti internazionali del presidente del Consiglio: giovedì 3 novembre sarà a Bruxelles per incontrare i vertici delle istituzioni europee a Bruxelles; lunedì 7 e martedì 8 novembre prenderà parte al vertice dei capi di Stato e di governo Cop27 a Sharm El-Sheikh, in Egitto; martedì 15 e mercoledì 16 novembre sarà al vertice G20 a Bali, in Indonesia.

IL COLLOQUIO CON SCHOLZ

Dopo l’incontro informale di domenica a Roma con il presidente francese Emmanuel Macron e il colloquio telefonico di martedì con il presidente statunitense Joe Biden, Meloni ha sentito oggi anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Entrambi hanno posto l’accento sulla forte partnership tra Italia e Germania”, si legge in una nota. Al centro del colloquio la guerra in Ucraina. Meloni ha ricordato “l’impegno dell’Italia nel sostegno a Kiev sul fronte politico, militare, economico e umanitario e consapevole di come la ricostruzione dell’Ucraina rappresenti un aspetto cruciale”, continua il comunicato di Palazzo Chigi. I due leader hanno poi affrontato il dossier energetico, alla luce delle conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo. Meloni ha ribadito l’importanza dei passi avanti compiuti a livello europeo e ha ribadito l’urgenza di arrivare, quanto prima, a misure concrete per ridurre i prezzi dell’energia. Nel corso della conversazione Meloni e Scholz hanno, infine, affrontato i dossier relativi alla gestione europea dei flussi migratori e il tema della crescita economica.

Sui tavoli di Roma e Berlino c’è il Piano d’azione tra Italia e Germania, annunciato dall’ex presidente del Consiglio Mario Draghi e Scholz a dicembre. L’auspicio era di firmare l’intesa entro la prima metà dell’anno ma l’invasione russa dell’Ucraina e la caduta del governo Draghi hanno causato il rinvio. L’iniziativa italo-tedesca non dovrebbe avere la stessa qualità del Trattato del Quirinale, concluso un anno fa tra Italia e Francia. Dovrebbe essere un accordo “più piccolo”, ma al tempo stesso “più specifico”, aveva spiegato la Faz. Secondo quanto appreso da Formiche.net nelle scorse settimane, il Piano d’azione era in fase avanzata, quasi pronto per la firma. Ora, però, è tra le questioni che attendono il nuovo governo con più urgenza.



×

Iscriviti alla newsletter