In occasione della Giornata delle Forze armate bisogna ricordare la necessità di avere uno strumento militare equipaggiato e preparato ad affrontare non solo calamità o emergenze, ma anche le minacce alla difesa globale del futuro, all’interno della Nato e per la sicurezza di tutti noi. L’analisi del generale Mirco Zuliani, già vicecomandante del Nato Act di Norfolk
Nelle varie piazze delle città italiane oggi, ancora una volta, si svolgeranno le varie cerimonie per la Giornata delle Forze armate. Bandiere, uomini e donne in uniforme delle varie componenti militari, rappresentanti delle Associazioni d’arma, autorità civili e religiose si ritrovano per rendere omaggio a quanti hanno sacrificato la propria vita ed a quelli che in silenzio, quotidianamente, svolgono il loro dovere. Tutto questo è parte del rituale celebrativo che solo grazie all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha ricongiunto la festa dell’Unità nazionale alla Giornata delle Forze armate, trovando quindi un momento di commemorazione dei caduti di tutte le guerre, del ringraziamento ai militari in servizio, in Italia e nelle missioni internazionali all’estero. Ecco il presidente Ciampi vide il legame indelebile tra la Nazione e le Forze armate, artefici con la vittoria della Prima guerra mondiale dell’unificazione territoriale, politica ed istituzionale dell’Italia.
Oggi le Forze armate godono del consenso ed ammirazione della popolazione, meritato con il loro operare quotidiano e risultando sempre in prima linea nelle più diverse emergenze e situazioni di grave criticità che il Paese ha dovuto affrontare, non ultima la pandemia Covid. Ciononostante quando l’aspetto più prettamente militare emerge nell’azione delle Forze armate, che poi è l’essenza stessa della loro ragione d’essere, ecco che ancora compaiono quei distinguo, quelle difformi considerazioni sullo strumento militare di cui il Paese si deve dotare che in qualche modo incidono negativamente sul morale dei militari stessi.
Ancora esiste nel Paese uno sdoppiamento del sentimento e dell’affetto verso le Forze armate, sicuro riferimento per le emergenze, e la missione e scopo d’essere delle stesse quale caposaldo della Difesa del Paese e pertanto protese a operare nell’ambito delle crisi internazionali, proprio per tener lontano dai nostri confini ogni possibile drammatico impatto dei vari conflitti in essere.
Permane pertanto ancora una difficoltà di una parte dell’opinione pubblica di considerare in egual misura la necessità del Paese di avere Forze armate ben addestrate, ben equipaggiate e capaci di affrontare tutte le attuali e future minacce. Ancora non è ben chiaro per molti che l’appartenenza alla Nato, che ci ha garantito tutti questi anni di libertà e di prosperità, è nello stesso tempo un impegno che abbiamo assunto in termini di difesa collettiva tra i paesi membri, impegnandoci solennemente a proteggerci vicendevolmente.
Nella Giornata delle Forze armate c’è ancora bisogno di far sentire l’unità nazionale a supporto della missione principale delle Forze armate, la difesa del Paese, che i nostri militari svolgono quotidianamente operando lontani dalle loro famiglie e correndo seri rischi.
Questi uomini e donne meritano il nostro supporto e riconoscenza sempre, non solo quando vengono in nostro soccorso in caso di calamità ed emergenze. Per questo oggi, 4 novembre, è festa per noi e per loro tutti.