Il consorzio, costituito da D-Orbit, Exprivia, Planetek Italia e Serco Italia, fornirà tecnologie spaziali all’avanguardia e servizi per lo sviluppo della costellazione satellitare made in Italy Iride. Non solo Osservazione terrestre e supporto alla Protezione civile, i nuovi occhi nel cielo permetteranno anche lo sviluppo di applicazioni commerciali per le start up e per tutto il comparto industriale di settore
Novità per la Space economy italiana. Quattro aziende distribuite sul territorio nazionale hanno deciso di unire le forze per lo sviluppo di tecnologie e servizi spaziali avanzati destinati alla futura costellazione satellitare tutta italiana chiamata Iride, il cui lancio del primo satellite è previsto nel 2025. Affrontare, grazie all’uso delle tecnologie all’avanguardia, le sfide poste dall’ambizioso programma di osservazione della Terra è l’obiettivo che ha spinto D-Orbit, Exprivia, Planetek Italia e Serco Italia a costituire il consorzio ad hoc chiamato Osiride (Soluzioni operative per Iride) in modo da favorire la nascita di nuove idee, start up e approcci innovativi per lo sviluppo della costellazione satellitare. Così Osiride mira a estendere i benefici di Iride anche a un ampio ecosistema commerciale di Pmi e start up in tutte le regioni italiane, puntando all’innovazione e al fornire un ulteriore impulso alla crescita dei distretti aerospaziali della penisola.
Il consorzio Osiride
Ognuna delle quattro società coinvolte nel consorzio è specializzata in un diverso segmento dell’ampio settore dell’osservazione terrestre. L’azienda D-Orbit, con sede a Como, opera infatti nel campo della logistica spaziale e dei servizi di trasporto, mentre Exprivia di Molfetta (in provincia di Bari) è attiva nel comparto dei sistemi di terra e nelle soluzioni software aziendali per clienti sia pubblici sia privati. Dal canto suo invece Planetek Italia, sempre pugliese, si occupa dello sviluppo di servizi e analytics derivati dall’osservazione della Terra, e infine la romana Serco Italia vanta alle sue spalle una lunga esperienza nel progettare e operare infrastrutture per la gestione del dato satellitare. Mettendo a sistema le diverse capacità e competenze delle quattro aziende, sarà possibile valorizzare al massimo le soluzioni operative della prossima costellazione made in Italy, ennesimo tassello nella corsa italiana allo spazio che punta a una posizione di leadership nel settore spaziale.
Iride
Iride deve il suo nome al concorso “Spazio alle idee”, lanciato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) insieme al Dipartimento per la trasformazione digitale e al ministero dell’Istruzione, che ha lasciato ai giovani studenti del nostro Paese il compito di scegliere il nome di quella che sarà la più grande costellazione europea di osservazione della Terra in orbita bassa (Leo). Si tratta di una costellazione unica nel suo genere, per cui sono già stati stanziati nell’ambito del Pnrr 1,3 miliardi di euro, che sarà composta da circa quaranta satelliti di diverso tipo e dimensioni pensati proprio per osservare dallo spazio ciò che avviene sul nostro pianeta. Secondo le previsioni, il lancio del primo satellite è previsto nel 2025 mentre i primi servizi sono attesi nel 2026. L’ambizioso progetto di Iride rappresenta inoltre una componente significativa del NextGenerationEu, dedicata allo sviluppo delle attività spaziali, a supporto della transizione ecologica e digitale. Nel programma saranno incluse tutte le componenti, dall’upstream al downstream, così da fornire servizi geospaziali a livello nazionale ed europeo, sia alla Pubblica amministrazione sia ai clienti privati.
Nuova costellazione satellitare
I satelliti che daranno forma a Iride combinano diversi aspetti quali i sensori Sar, quelli ottici, pancromatici, iperspettrali e infrarossi in modo da garantire una visione dello spazio a 360 gradi. La costellazione verrà realizzata interamente in Italia, grazie anche al supporto dell’Asi e dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Così si potranno generare numerose nuove opportunità di lavoro per i giovani ricercatori e professionisti del comparto spaziale del nostro Paese. Iride, inoltre, con i suoi satelliti all’avanguardia, non soltanto valuterà lo stato di avanzamento del cambiamento climatico, ma supporterà anche il dipartimento della Protezione civile e altre Amministrazioni in diversi ambiti, dal contrasto del dissesto idrogeologico e gli incendi alla tutela delle zone costiere, dal monitoraggio delle infrastrutture critiche all’analisi della qualità dell’aria, fino alla previsione delle condizioni meteorologiche.