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Quando Biden e Xi giocavano a basket, cenavano per ore e si scambiavano confidenze

L’incontro di lunedì prossimo a margine del G20 tra Xi Jinping e Joe Biden è carico di significato. I due leader quando erano entrambi vicepresidenti si sono frequentati spesso, hanno giocato a basket e passato molte ore a cena accompagnati solo dagli interpreti. In quelle occasioni, come hanno poi raccontato alcuni diplomatici, Xi si apriva a confidenze con il suo omologo americano. Nel frattempo i rapporti, in particolare tra i due Paesi, hanno subìto un tracollo verticale

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Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden incontrerà l’omologo cinese Xi Jinping lunedì prossimo a margine del G20 di Bali, nel primo incontro faccia a faccia tra i due leader da quando Biden è alla Casa Bianca. Inutile ricordare come questo vertice sia di primaria importanza per il peso che le relazioni bilaterali tra i due Paesi rivestono nell’arena globale.

La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha affermato che “discuteranno degli sforzi per mantenere e approfondire le linee di comunicazione tra gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare Cinese, per gestire responsabilmente la competizione e per collaborare laddove i nostri interessi si allineano, in particolare sulle sfide transnazionali che interessano la comunità internazionale, oltre a parlare anche di una serie di questioni regionali e globali”.

Probabilmente il singolo vertice non avrà particolare impatto sui rapporti tra Washington e Pechino, tesi come non mai, ma i funzionari statunitensi si augurano che i due Presidenti possano fare qualche passo verso la costruzione di una base relazionale da cui partire per collaborazioni su aree di comune interesse. Prime fra tutte la lotta al cambiamento climatico e la questione nordcoreana. O quantomeno riuscire a comprendere le reciproche visioni del mondo, cosa di cui si avrebbe un gran bisogno.

Come ha riferito un alto funzionario della Casa Bianca: “Uno degli obiettivi principali è proprio quello di approfondire la comprensione delle priorità e delle intenzioni reciproche, ove possibile, con l’obiettivo di ridurre i malintesi e le percezioni errate”.

Diversi osservatori ricordano come Biden e Xi si fossero già incontrati tempo fa, e sperano che la conoscenza personale dei due leader possa essere foriera di maggiore distensione. Ma come era andato questo incontro?

L’Economist racconta che nel 2011 l’allora vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden si recò in missione in Cina per incontrare il suo omologo. Ad accompagnare Biden, il direttore per gli affari cinesi del National Security Council Evan Medeiros, che a proposito di Xi affermò “ne sapevamo pochissimo”, e successivamente alla visita lo definì “un politico molto controllato e molto attento”.

Durante quell’incontro, ricorda Medeiros, Xi si era soffermato a lungo su come i leader del mondo arabo fossero stati travolti dalle sommosse popolari e accostava gli eventi delle primavere arabe alla sua più grande paura. Ovvero che succedesse la stessa cosa in Cina, che il Partito sarebbe crollato se non si fosse data una sterzata politica. Opinione, questa, largamente diffusa nell’élite di governo del Paese.

Quello era l’anno in cui sembrava che il basket potesse essere una strada diplomatica percorribile, come lo era stata la ping pong diplomacy negli anni Settanta. Durante quelle ore spese insieme, Xi Jinping e Joe Biden andarono a vedere una partita in un clima di distensione sportiva e buone intenzioni. Peccato che l’amichevole tra Georgetown University e Bayi fu interrotta da una spaventosa rissa tra i giocatori con calci, pugni e sedie lanciate.

Come ricorda il New York Times, i due vicepresidenti si incontrarono dal 2011 e nei diciotto mesi successivi, almeno otto volte, sia in Cina che negli Stati Uniti. Hanno passeggiato, giocato a basket, e hanno trascorso più di venticinque ore a cena in privato, accompagnati solamente dagli interpreti, stabilendo una forte relazione personale.

L’alto diplomatico Daniel Russel affermò in proposito che Biden fu “straordinariamente bravo a instaurare subito un rapporto personale e a fare sì che Xi si confidasse con lui”, aprendo la strada a nuove valutazioni del leader cinese da parte della Casa Bianca e influenzando anche il successivo approccio di Barack Obama. Che nel 2013 lo ospitò a Sunnylands, ranch californiano usato dai presidenti per dare al mondo un’immagine di informalità e amicizia con (il rarissimo) ospite.

Più di recente, nel giugno 2021, suscitò curiosità la frase pronunciata dal Presidente cinese a proposito di Biden quando lo definì un “vecchio amico”. Diversi esperti cinesi si affrettarono a precisare che l’espressione “lao peng you” ha una connotazione amichevole e denota un livello di familiarità, ma non va intensa nel senso che l’amicizia duri ancora oggi. Oggi potremmo interpretarla con “un tempo eravamo amici”.

Il leader cinese è una figura enigmatica, che ha mantenuto fino ad oggi un’aura di mistero intorno alla sua persona. Se le sue fotografie campeggiano un po’ ovunque, Xi non appare quasi mai in televisione, non ha mai concesso interviste faccia a faccia a giornalisti occidentali, i suoi discorsi spesso vengono pubblicati molto tempo dopo essere stati pronunciati. Il massimo delle interazioni con i media occidentali sono le brevi dichiarazioni che seguono le visite di Stato.

Insomma, il prossimo incontro tra Biden e Xi potrebbe mostrare quali sono gli animi e i rapporti tra i due protagonisti un decennio dopo. Tutto il mondo si augura che la conoscenza personale sia foriera di distensione.



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