Skip to main content

Il ritorno di Snowden… sul New York Times

Dopo settimane di silenzio, Edward Snowden è tornato di nuovo allo scoperto. O quasi. La talpa del Datagate ha infatti rilasciato un’intervista, rigorosamente criptata, al New York Times, rivelando le ragioni per cui ha scelto la documentarista e attivista Laura Poitras e il giornalista Gleen Greenwald del Guardian per rivelare le informazioni segrete di cui era entrato in possesso come analista dell’Nsa.

Snowden spiega le sue scelte
“Dopo l’11 settembre (attentato alle Torri Gemelle), in America molti dei più importanti organi di informazione hanno abdicato il loro ruolo di controllo del potere – la responsabilità giornalistica di fermare gli abusi del governo – per la paura di essere considerati anti patriottici e puniti sul mercato in un periodo di nazionalismo crescente”, ha dichiarato Snowden al giornalista del Times Peter Maass. “Laura e Glenn sono stati tra i pochi a riportare le notizie senza paura su questioni controverse anche in questo periodo”, ha spiegato.

La documentarista Laura Poitras
Snowden ha poi raccontato che la stessa Poitras è stata “presa di mira proprio dai programmi di sorveglianza coinvolti nelle recenti rivelazioni. Lei ha dimostrato di avere il coraggio, le esperienze personali e le qualità per gestire quello che probabilmente è il più pericoloso incarico che possa essere dato a un giornalista – ha continuato Snowden – raccontare le malefatte segrete del più potente governo al mondo – portandola a fare una chiara scelta”.

Il giornalista Glenn Greenwald
Parlando di Greenwald, Snowden ha invece raccontato di non essersi sorpreso troppo quando non ha ricevuto risposta la prima volta che ha provato a contattarlo. “So che i giornalisti sono impegnati ed ero consapevole che essere presi seriamente sarebbe stata una sfida, specialmente data la scarsità delle informazioni che potevo offrire inizialmente”.

A questo proposito, ha aggiunto Snowden, “mi sono sorpreso che ci fossero delle persone che lavorano nel campo dell’informazione che non si rendono conto che ogni messaggio non criptato mandato via Internet viene consegnato ai servizi segreti di tutto il mondo”.



×

Iscriviti alla newsletter