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Tra lavoro e vita privata. Spunti e riflessioni dal Welfare Forum 2022

Dall’edizione romana del Welfare Forum 2022, organizzato da Edenred Italia, emerge come l’offerta di fringe benefit e di un ampio paniere welfare ha un peso rilevante e rappresenta un importante motore di scelta del posto di lavoro, soprattutto per le nuove generazioni

Si è chiusa con successo l’edizione romana del Welfare Forum 2022, l’evento organizzato da Edenred Italia, che riunisce istituzioni, ceo, direttori e manager delle risorse umane, opinion leader, ricercatori ed esperti, per fare il punto sul ruolo del welfare aziendale nel nostro Paese. L’appuntamento, tenutosi nelle sale de La Lanterna a Roma, ha visto un alternarsi di speech e tavole rotonde – moderate dall’attrice e conduttrice radiofonica Rossella Brescia e dal giornalista ed esperto di welfare aziendale Filippo Di Nardo – che hanno coinvolto esponenti dell’impresa, della ricerca e anche della politica, in un confronto a 360° intorno al tema scelto per l’occasione: Il welfare come leva di engagement – quanto è importante la felicità oggi, argomento introdotto da un intervento ispirazionale di Antonio Fontanini, chief optimistic officer in Opinno.

I lavori del Welfare Forum sono stati inaugurati da Paola Blundo, direttore corporate Welfare di Edenred Italia, che ha affrontato il tema del legame tra welfare ed engagement, partendo dall’analisi dei dati emersi dall’ultima edizione dell’Osservatorio Welfare a cura di Edenred dai quali si evince che l’offerta di fringe benefit e di un ampio paniere welfare ha un peso rilevante e rappresenta un importante driver di scelta del posto di lavoro, soprattutto per le nuove generazioni. Il 41,6% degli intervistati giudica abbastanza importante e l’11,5% molto l’importante la presenza di un’offerta di benefit come fattore in grado di influenzare la scelta di un’azienda nella ricerca di una professione. Siamo davanti a una valutazione complessivamente positiva che si attesta oltre il 53%.

“In un periodo caratterizzato da fenomeni come la great resignation e in generale da un desiderio diffuso tra i giovani lavoratori di mantenere un corretto equilibrio tra vita privata e professionale in un luogo di lavoro flessibile”, si legge in una nota, “diventa strategico per un’azienda sviluppare soluzioni welfare in grado di offrire una risposta a necessità del tutto nuove. La promozione di politiche capaci di dare realtà a un effettivo work-life balance contribuiscono a trattenere le persone in azienda e allo stesso tempo svolgono un ruolo attrattivo nei confronti dei giovani talenti, sempre più attenti alla qualità della loro vita”.



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