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Letta chiede una tregua per salvare il governo. Le prime pagine di oggi

L’apertura del meeting di Comunione e Liberazione in evidenza su tutte le prime pagine dei quotidiani di oggi. “Chi stacca la spina pagherà” è il titolo-minaccia scelto dal in riferimento alle parole del premier Enrico nel duo discorso di apertura del meeting di Cl. Mentre in Egitto è stato annullato il corteo, con una tregua tra esercito e Fratelli Musulmani. Ma anche ieri 38 morti nell’assalto al carcere e l’Europa dichiara: “Siamo pronti a rivedere gli accordi”. Da segnalare l’intervista a Luigi Giampaolino: “La Corte dei Conti chiederà bilanci consolidati a tutti gli enti locali”, dice il presidente che lascia da oggi la guida dell’istituto nelle mani di Raffaele Squitieri. Quello di Giampaolino è stato un triennio tra i più dinamici che la Corte abbia vissuto.

“No al conflitto permanente”, apre il Corriere della Sera con l’intervento a Rimini del premier: “Basta con l’ossessione del nemico”. E poi i timori di una crisi di governo. Letta difende le larghe intese e spinge per la riforma elettorale. In primo piano Pierluigi Battista ragiona su i professionisti dell’identità, mentre Virginia Piccolillo intervista Piero Alberto Capotosti che invita a riflettere sulla decadenza: è una legge nuova.

Adesso “Letta ha paura” apre Il GiornaleBerlusconi non molla e smonta i piani della sinistra. Il Pd è nel panico e il governo si arrampica sugli specchi. Spicca di spalla una riflessione di Vittorio Macioce su “Se gli artigiani rischiano l’estinzione”, mentre a centropagina l’austerity della Boldrini: “Quattro milioni per il sito” della Camera dei Deputati. Francesco Alberoni nella sua finestra del lunedì si occupa della sfida d’Egitto, ovvero sconfiggere gli ultrà della sharia. E osserva che “la democrazia al Cairo potrebbe contagiare tutti i Paesi islamici”.

La sfida di Letta, apre Il Mattino, “Basta conflitti”: il quotidiano diretto da Alessandro Barbano mette l’accento sul Meeting dell’Amicizia dove arriva il richiamo a Pd e Pdl: “Gli elettori puniranno chi non sa guardare all’interesse comune”. E il professore Giovanni Sabbatucci nel suo fondo ragiona sulle larghe intese chiamate alla vera prova di responsabilità.

Letta accelera, certifica Repubblica: “via il Porcellum”. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro sottolinea che il governo è pronto a scendere in campo. Sulla legge elettorale Enrico Letta non intende stare più alla finestra. Lo stallo tra i partiti è infatti totale, a soli quattro mesi dall’inizio della legislatura. Nel governo se ne è parlato. Con a supporto la “mappa” di Ilvo Diamanti su “prigionieri del presente: c’era una volta il futuro” e l’analisi di Liana Milella su “Silvio pensa già al voto”. A centropagina l’annuncio del ministro per l’integrazione Cécile Kyenge: basta Bossi-Fini. Ma la destra: non si tocca. E dagli Usa rimbalza la notizia che gli sceicchi di Al Jazeera avviano la sfida delle tivù oltreoceano.

“Fantasia football club”, sceglie Il Fatto Quotidiano nella consueta veste d’inchiesta del lunedì: maschi italici, giù i piedi dal calcio, non è più solo vostro. Viaggio dentro l’altro pallone: dalla presenza delle donne, agli immigrati, fino ai dilettanti e agli amanti del fair play. Poi gli ex calciatori comunisti. Spicca un’inchiesta di Thomas Mackinson sugli sprechi: “Senza numero unico”, 20mila agenti per 800 sale operative. Pronto intervento: mezzo miliardo buttato ogni anno.

Sul Foglio Giuliano Ferrara tratteggia il fallimento di successo di Obama, “una parabola da decrittare” e osserva che “Barack Obama è un quasi completo disastro politico, ma brilla come un astro rilucente buona disposizione verso l’umanità, esprime una prodigiosa capacità di comunicare un messaggio di speranza, entra nella storia come un gigante per essere stato non solo il primo presidente nero nella storia di un Paese come gli Stati Uniti ma un presidente perfettamente adeguato al ruolo di leader compassionevole e riformatore”. Mentre Alberto Bagnai ci dice come uscire dall’euro e tornare alla lira, che “conviene”.

Il Sole 24 Ore apre sulla mappa del sommerso: “La crisi ridisegna il rischio-evasione. Nel Mezzogiorno i dati peggiori ma si riduce il divario con il resto del Paese”. E da settembre agenda fitta di appuntamenti. Golden rule, fondi, Bce: dieci nodi della Ue “critici” per l’Italia.

Twitter@FDepalo


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