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I “raggi X” del nuovo redditometro da oggi in funzione

Controlli più affidabili e invasivi, garanzie per chi paga regolarmente le tasse, ben 128 banche dati interattive che incroceranno numeri e trend, flessibilità nel dialogo ma precisione finanche per chi fa il pieno all’autovettura. Da oggi sarà operativo il nuovo redditometro, uno strumento con cui il Fisco combatterà la battaglia contro l’evasione italiana.

Red flag
Si tratta di una sorta di linea Maginot oltrepassata la quale verrà di fatto certificato l’abbattimento del divario di almeno il 20% tra dichiarato e speso. Come dire che se chi dichiara poco poi spende molto, (barche, auto, viaggi, gioielli) verrà inquadrato da accertamenti e controlli più approfonditi. In quel caso spetterà al Ministero delle Finanze segnalare ai contribuenti la questione con un avviso di comparizione, convocandoli all’Agenzia delle entrate per giustificare le spese eccessive. Potranno dimostrare che quei denari spesi sono frutto del risparmio di anni passati o prestiti/donazioni. In assenza di motivazioni soddisfacenti, allora scatterà un accertamento formale e a seguito di un contraddittorio analitico, dati alla mano.

Si parte dal 2009
La lente di ingrandimento del Fisco sarà puntata sugli ultimi tre anni, ovvero da quei redditi dichiarati nel 2010, con fonti ministeriali che confermano come, già nella prima giornata di oggi, potrebbero essere inviate le prime lettere di segnalazione. Base di partenza per una valutazione saranno gli elementi presenti in Anagrafe tributaria o nella dichiarazione dei redditi, ma non verranno censite le spese medie Istat.

Incrocio di entrate e uscite
La prima fase a cui il contribuente verrà sottoposto sarà quella istruttoria, in cui il nuovo redditometro confronterà come uno specchio i dati della spesa complessiva ed effettiva del contribuente con il reddito poi dichiarato al Fisco. Saranno prese in esame le spese affrontate direttamente dal contribuente o dal familiare fiscalmente a suo carico, con i dati che saranno attinti dall’Anagrafe tributaria o dalle dichiarazione dei redditi; le spese per elementi definiti certi, come quelle per mantenere i beni che emergono dall’Anagrafe (barche, auto, moto e abitazione); le quote riguardanti gli incrementi patrimoniali e del risparmio riguardo all’anno in questione.

Doppio contraddittorio
A differenza di un comune screening di numeri e “condotte” fiscali, il nuovo redditometro potrà contare su una metodologia diversa, fondata sul cosiddetto doppio contraddittorio: prima il contribuente dovrà provare che le spese in più sostenute derivano da fonti legali, come donazioni o risparmi personali, e solo in seguito, se non saranno valutate soddisfacenti, si aprirà una procedura di analisi formale derivante da un invito all’accertamento procedurale.

Rettifica
In caso di contrasto fra informazioni possedute dal Fisco e dal contribuente, quest’ultimo potrà avere facoltà di dimostrare l’eventuale inesattezza dei dati riportati dall’invito a comparire. Circa le spese medie Istat, che sono annoverate tra le prove a carico nel caso in cui il contribuente omette di dare chiarimenti sulle tipologie di spesa, il Fisco potrà tenere in considerazione anche le argomentazioni portate dal contribuente stesso. Come dire che se da un lato gli occhi del Fisco si fanno più invadenti e analitici, dall’altro viene introdotta una sorta di possibile dialogo tra cittadino e Stato per spiegare provenienza del proprio benessere ed evitare problemi.

twitter@FDepalo


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