Quando la politica è “protagonismo” a tutti i costi. Potrebbe essere questo l’unico commento possibile a quanto letto stasera relativamente alla sfida di Fabio Rampelli (“muscolare”, in tutti i sensi, esponente di FdI) al Cav. Silvio Berlusconi per una ipotesi di primarie nel centro-destra.
Non si capisce se sia una “boutade” o un guanto di sfida, lanciato, però, da chi non supera il 2.2% a livello nazionale contro la corazzata del PDL, da settembre Forza Italia 2.0.
Una ennesima riprova, se già non ne eravamo convinti, che nel centro-destra sono perfino più confusi che nel centro-sinistra. Invece di pensare a strutturarsi ulteriormente e a provare a raggiungere alle prossime politiche almeno un 3-4%, Rampelli ha solo un pensiero fisso: le primarie del centro destra.
Un po’ come introdurre per legge il terzo tempo del rugby alla fine di ogni partita del calcio. Praticamente inutile, perchè da 20 anni, a torto o a ragione, il centro-destra è guidato da Silvio Belrusconi, e ne hanno tutti tratto beneficio compreso il “camerata” Rampelli (se non fosse stato in coalizione con il centro-destra oggi non sarebbe di fatto parlamentare).
E’ una coalizione “peronista”; schiacciata sul suo deus ex machina, ovvero Berlusconi. Al momento non c’è spazio per nessuno, quindi neanche per Rampelli o Giorgia Meloni. L’alternativa, ma la vedo veramente difficile è provare a sfidare Forza Italia 2.0 e a rubarle la leadership della coalizione. Non credo, però, che ci sia il tempo, nè i numeri per farlo. A Rampelli solo un consiglio: il bravo politico non è colui che ogni giorno produce comunicati stampa per i media, ma colui che trova soluzioni ai problemi del Paese. Siccome sono tanti e improrogabili, si concentri piuttosto su questi e non sul “finto” tema etico delle primarie nel centro-destra. Perchè questo sì è un vero e proprio “falso problema“. Non me ne voglia, ma il comunicato di stasera era un rigore davanti alla porta ed era impossibile non tirarlo.
Di seguito il comunicato dato alla stampa:
BERLUSCONI, RAMPELLI (FDI): SE VUOLE ESSERE LEADER A VITA DEVE MISURARSI CON COALIZIONE E ITALIANI
“L’uso politico della giustizia non può condizionare ancora l’Italia. Se Berlusconi vuole essere a vita leader del centrodestra deve misurarsi con la coalizione e con gli italiani. I leader in democrazia vengono scelti e riconfermati dai cittadini. Sono gli elettori, attraverso elezioni primarie, gli unici a poter dire chi debba guidare la coalizione e chi debba fare il candidato alla presidenza del Consiglio. E comunque preferiamo a questo dibattito quello su come cancellare le pensioni d’oro”.
È quanto dichiara il vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli