Washington manderà i Bradley, Berlino i Marder e Parigi gli AMX-10RC. Si attende la mossa di Londra. È un salto di qualità importante, forse decisivo. Ma Kyiv aspetta ancora i mezzi da combattimento
Stati Uniti, Francia e Germania hanno infranto un tabù della guerra in Ucraina. Per la prima volta dopo quasi 11 mesi dall’inizio dell’invasione russa, hanno annunciato l’invio di carri armati oltre ai missili Patriot annunciati da Washington a dicembre.
Gli Stati Uniti manderanno carri tipo Bradley, la Germania tipo Marder e la Francia gli AMX-10RC. Secondo lo Spiegel, la Germania prevede di inviare “fino a” 40 Marder all’Ucraina. Gli Stati Uniti invieranno 50 veicoli da combattimento Bradley, secondo i funzionari. La Francia non ha rivelato ufficialmente AMX-10RC invierà all’Ucraina ma il generale francese in pensione Jérôme Pellistrandi ha detto a Politico che circa 30 di essi sono disponibili immediatamente perché sono stati sostituiti da modelli più recenti per l’esercito francese.
Altri ne potrebbero arrivare dal Regno Unito. Alla domanda se Londra avrebbe fatto lo stesso, il ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha lasciato la porta aperta. “Continueremo a parlare con gli ucraini di ciò di cui hanno bisogno per la prossima fase della loro autodifesa. I carri armati potrebbero farne parte”.
Che impatto avranno? Secondo Ben Barry dell’International Institute for Strategic Studies, “i carri armati sono potenzialmente decisivi” perché non esiste un altro mezzo capace di attaccare le formazioni nemiche ferme nelle posizioni difensive. Michel Goya, colonnello francese in pensione, ha spiegato invece a Politico che non daranno a Kyiv un vantaggio decisivo. “Possono aiutare, ma in termini numerici non è molto, visto che in Ucraina ci sono centinaia di carri armati e migliaia di veicoli blindati. Gli ucraini li useranno bene, ma non sparano lontano come i carri armati russi”.
Ma l’invio di carri armati leggeri potrebbe essere un primo passo verso un ulteriore innalzamento del livello degli aiuti occidentali all’Ucraina, il cui primo obiettivo sono i carri armati da combattimento. Le ripetute richieste del presidente presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono scontrate che l’atteggiamento di attesa occidentale. Diverse le ragioni: il timore che la Russia percepisse l’invio di nuovi e più potenti mezzi come un’escalation della guerra; la paura che l’esercito ucraino non avesse le capacità tecniche per gestire mezzi occidentali molto avanzati.