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Berlino chiede il commissariamento della Grecia

Il primo vertice Ue del 2012, si apre all’insegna dell’incertezza. Ciò è dovuto alla crisi dell´euro e alla recessione incombente, anche se la situazione dei mercati è migliorata non poco rispetto all´ultimo incontro dei capi di Stato e di governo, il 9 dicembre scorso.
 
Sempre più grave la crisi greca, al punto che Berlino ora chiede brutalmente il commissariamento del governo di Atene, dando a Bruxelles tutto il potere sul bilancio nazionale.
La Commissione europea si è affrettata a smentire formalmente tale pretesa, confermando però nella sostanza la necessità di un monitoraggio ancora più stretto del governo greco.
La richiesta di commissariamento deriva dai timori del cancelliere tedesco Angela Merkel di una rivolta interna tra le fasce più conservatrici della sua maggioranza. Ma secondo quanto afferma il Financial Times, il che per primo sabato ha rivelato l´esistenza di una volontà tedesca di controllare più da vicino le decisioni di bilancio di Atene, Merkel, sarebbe anche sottoposta a crescenti pressioni politiche interne che la porterebbero oggi ad esigere dai partner europei una disciplina di bilancio ancor più rigida.
 
“La Grecia deve decidersi”, ha affermato Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco, ascoltato dal Wall Street Journal, all´indomani delle polemiche sulla proposta di un ipotetico commissariamento di Atene. “Se non adotterà le misure adeguate, non c´è somma di denaro che potrà risolvere il problema”. Il concetto del ministro tedesco è sembrato molto chiaro: se Atene non riuscirà a convincere l´Europa di voler rivedere la propria economia e avviare riforme sostanziali, l´eurozona non garantirà nuovi prestiti alla Grecia e lascerà andare il Paese in bancarotta.
 
Entro marzo i paesi europei dovranno decidere se concedere un secondo prestito alla Grecia, che secondo alcune stime sarà superiore ai 130 miliardi di euro preventivati e si avvicinerà invece ai 145. Ma questa volta nessuno parla di vertice decisivo, o dell´ultima chance per risolvere la crisi, forse per non creare troppo aspettative.
Non basteranno certo le decisioni dei nuovi governi italiano e spagnolo in fatto di consolidamento di bilancio e di riforme strutturali, per risolvere il doppio problema, nonostante diano, se non altro, l´impressione di una ritrovata capacità di guida e di determinazione nella terza e quarta delle maggiori economie dell´Eurozona.
 
Il vertice dovrebbe dare il suo accordo politico al nuovo patto sul pareggio di bilancio (“Fiscal Compact”), fortemente voluto da Berlino per assicurarsi che a nessun paese dell´Eurozona sia più permesso di violare la disciplina finanziaria teutonica. Nella speranza che questo porti la cancelliera tedesca Angela Merkel a un´apertura sul rafforzamento del nuovo Fondo di salvataggio permanente, l´Esm, che Berlino ha già accettato di far entrare in funzione con un anno di anticipo, nel luglio prossimo, con una ´potenza di fuoco´ per ora limitata a 500 miliardi di euro


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