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Il ministro Fornero e il “teatrino delle parti sociali”

Dopo la correzione di rotta sull´articolo 18, se il premier Mario Monti può contare sul sostegno compatto del Pd, la Cgil si è limitata a dare il suo ok alla reintroduzione del reintegro, confermando però lo sciopero generale, mentre dal Pdl è arrivato un crescendo di recriminazioni sulla eccessiva rigidità in entrata nel mercato del lavoro. Emma Marcegaglia, ha attaccato senza mezzi termini la riforma, definendola “pessima”.
 
“Per anni hanno biasimato il ´teatrino della politica´ e ora ci tocca assistere al ´teatrino delle parti sociali´: io sono sconcertata da questi cambi di fronte e dal fatto che sia sempre necessario demonizzare qualcuno, è davvero un segno di immaturità del Paese”. Il ministro del Welfare Elsa Fornero non trattiene l´irritazione, in una intervista a La Stampa, per le dichiarazioni fortemente critiche rilasciate dal presidente uscente di Confindustria Emma Marcegaglia.
 
“Il governo non ha fatto nessuna marcia indietro, le modifiche apportate – ha precisato Fornero – non sconvolgono l´impianto né fanno venire meno la spinta innovativa della riforma: l´unica novità che c´è nella riforma dell´articolo 18 è aver inserito la clausola della ´manifesta insussistenza´ dei motivi economici come possibilità del reintegro”.
 
“Con le parti sociali c´è stato un lungo dialogo ma nessun accordo e nessuna concertazione, l´accordo invece – ha proseguito – bisognava trovarlo con i partiti politici che sostengono questo governo e che dovranno approvare il disegno di legge in Parlamento”. Per Fornero “non ci sono né vincitori né vinti ma una soluzione equilibrata che non ha smantellato l´impianto” e “mi sembra un tantino esagerato questo cantare vittoria da parte della sinistra”.
 
 


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