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Biden gioca la carta Medicare per convincere i repubblicani sul debito

Biden

La Casa Bianca presenta la sua manovra di bilancio, che punta ad alzare le tasse ai più ricchi per finanziare l’assistenza sanitaria federale. I repubblicani vorrebbero al contrario un allentamento fiscale per chiudere l’accordo sul tetto. Ma sanno anche che i tagli sconclusionati hanno fatto esplodere il deficit​. Intanto Moody’s avverte il Congresso, guai a scherzare con il fuoco

Joe Biden adesso fa sul serio. Perché la posta in gioco è di quelle alte: il debito federale americano. La questione è nota, come raccontato nelle scorse settimane da Formiche.net, il 19 gennaio scorso gli Stati Uniti hanno raggiunto il tetto del debito federale, fissato dal Congresso nel 2021 a circa 31.400 miliardi di dollari. Ora, se la spesa dovesse aumentare il limite verrebbe inevitabilmente superato, bloccando nei fatti l’intero bilancio americano.

Il dipartimento del Tesoro, in queste settimane, sta in questo senso ricorrendo a misure straordinarie per evitare il default e continuare a finanziare le attività governative. L’uso di misure extra è possibile solo per un tempo limitato e le risorse saranno sufficienti, probabilmente, fino all’inizio di giugno. Questo lascia circa tre mesi a repubblicani e democratici per trovare un accordo per alzare o sospendere il limite del debito. I repubblicani vogliono tagli di spesa al budget dei democratici (a cominciare dai piani pandemici) e una riduzione delle tasse, per concedere il sì all’innalzamento del tetto al debito.

Nei giorni scorsi, la segretaria al Tesoro, Janet Yellen, ha ricordato che l’impossibilità del governo di rispettare i propri obblighi creerebbe un danno irreparabile all’economia statunitense, alla vita di tutti gli americani e alla stabilità finanziaria globale. Ed è qui che entra in gioco la diplomazia del debito. Ovvero, lo stesso presidente degli Stati Uniti. Il quale ha già formulato la sua manovra di bilancio, che poi sarebbe la pillola da far ingoiare ai repubblicani.

E cioè più tasse sui più ricchi per finanziare Medicare, il programma di assistenza sanitaria per gli over 65 e garantirne la solvibilità per 25 anni. Per sostenere lo sforzo, l’aliquota destinata al finanziamento di Medicare passerà dal 3,8% al 5% per i redditi superiori ai 400mila dollari l’anno. La Casa Bianca non ha fornito cifre dettagliate sul gettito che se ne ricaverà, ma nelle casse del governo federale dovrebbero entrare oltre 117 miliardi di dollari in più nell’arco di 10 anni.

65 milioni i cittadini Usa che usufruiscono del programma di assistenza sanitaria, che costa ai contribuenti circa 900 miliardi di dollari all’anno. Il numero di anziani che fanno affidamento su Medicare è destinato ad aumentare, col progressivo invecchiamento della popolazione. Di qui il problema del suo finanziamento da parte del governo federale, che senza tagli alle prestazioni o aumenti delle tasse sarebbe destinato a ridurre al 90% le sue prestazioni entro il 2028.

Ora, va da sé che la proposta di Biden per molti versi vada contro le ambizioni repubblicane. E c’è il serio rischio che un via libera del Congresso comunque difficile, con la Camera dei rappresentanti controllata dai Repubblicani e con i Democratici che dispongono di un’esigua minoranza al Senato. D’altro canto, però, proprio i tagli fiscali varati dall’amministrazione di Donald Trump hanno favorito in maniera sproporzionata le famiglie e le aziende più ricche e contribuito ad un forte aumento del deficit (origine della necessità di aumentare il tetto al debito) visto che la crescita promessa dall’ex presidente non si è materializzata anche a causa della pandemia. Questo i repubblicani stessi lo sanno.

Di sicuro, non c’è troppo da scherzare con il fuoco. Moody’s ha già messo in guardia l’intero Congresso. Uno sfondamento del tetto al debito, senza un accordo politico a monte, rischia di innescare uno tsunami economico in stile 2008 che spazzerà via milioni di posti di lavoro e riporterà indietro l’America per generazioni. Il capo economista di Moody’s, Mark Zandi, ha descritto la situazione di stallo sull’innalzamento del limite del debito come una “minaccia immediata” per l’economia della nazione che potrebbe avere un impatto negativo praticamente su tutti gli americani.  “Un default sarebbe un colpo catastrofico per la già fragile economia”. Politici d’America avvisati.

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