La Casa Bianca chiede 842 miliardi di dollari per il Pentagono. Priorità sugli investimenti industriali e armamenti all’avanguardia. Il piano di Biden include anche 6 miliardi per sostenere l’Ucraina, la Nato e gli altri partner europei, e 9 miliardi per l’iniziativa di deterrenza nel Pacifico per contrastare la Cina
La Casa Bianca ha chiesto 886,4 miliardi di dollari per finanziare gli investimenti del 2024 per la sicurezza nazionale, di cui 842 miliardi destinati al Dipartimento della Difesa, un aumento del 3,2% (circa 25 miliardi) rispetto agli 817 stanziati per l’anno in corso. L’amministrazione di Joe Biden ha presentato la sua tabella di marcia per il bilancio federale per il Pentagono, che aumenta la spesa da destinare soprattutto ai nuovi sistemi unmanned, caccia, missili ipersonici e sottomarini. “La richiesta di bilancio del presidente – ha spiegato il segretario alla Difesa, Lloyd Austin – fornisce le risorse necessarie per affrontare la sfida della Repubblica popolare cinese, le minacce avanzate e persistenti, accelerare l’innovazione e la modernizzazione e garantire la resilienza operativa in un clima in continuo cambiamento”.
Le minacce globali
Il piano evidenzia come le priorità del Pentagono stiano cambiando a fronte degli sviluppi cinesi, e adesso i funzionari del Pentagono dovranno presentare al Congresso i programmi dettagliati di come intendono spendere i nuovi fondi. Secondo Austin, “il bilancio dà priorità alle risorse per gli investimenti critici che consentono al dipartimento della Difesa di continuare ad attuare la Strategia di Difesa nazionale, compresa la costruzione della giusta combinazione di capacità per la difesa dalle minacce attuali e future”. Nove miliardi di dollari andranno infatti a finanziare la 2024 Pacific deterrence initiative, parte dello sforzo del Pentagono per rafforzare la deterrenza nei confronti della Cina, definita dal piano una “sfida persistente”. Oltre allo scontro con Pechino, la richiesta di Biden delinea include anche più di sei miliardi di dollari indirizzati a sostenere l’Ucraina, la Nato e altri Stati partner europei, “dando priorità al miglioramento delle capacità e la prontezza delle forze Usa, alleate e partner di fronte all’aggressione russa”.
Cosa prevede il bilancio
La richiesta di bilancio è concentrata in particolare su tecnologie e sui settori-chiave della base industriale statunitense, come la microelettronica, la cantieristica sottomarina, la produzione di munizioni e la biomanifattura, affrontando anche il tema di una catena di approvvigionamento resa più fragile dalla guerra e, prima, dalla pandemia. Uno dei temi principali sarà, in particolare, la necessità di ricostituire le scorte di armi fornite all’Ucraina, con il bilancio che mira a “modernizzare ed espandere la capacità produttiva industriale per garantire la soddisfazione delle richieste strategiche di munizioni critiche”. Investimenti significativi saranno indirizzati per migliorare la capacità di combattimento della Marina, in particolare nel campo della superiorità sottomarina, e della Us Air force, con un previsto incremento della produzione di aerei e fondi per lo sviluppo di capacità ipersoniche. La richiesta include anche 37,7 miliardi di dollari per modernizzare le capacità nucleari, comprese le reti di comando, controllo e comunicazione tra tutti i settori della Triade nucleare: missili balistici intercontinentali, bombardieri e sottomarini.
La sfida al Congresso
Negli ultimi due anni sono stati aggiunti svariati miliardi di dollari alle spesa per la Difesa statunitense, fondi resi necessari dall’inflazione record negli Stati Uniti e per continuare a far fronte alla necessità di rifornire di armi l’Ucraina. Una tendenza che sta portando il bilancio militare a stelle e strisce a livelli simili a quelli impiegati durante la Seconda guerra mondiale, superando anche quelli previsti durante l’apice della Guerra fredda con le guerre in Corea e Vietnam. L’amministrazione, dunque, si prepara ad affrontare una netta resistenza da parte dei repubblicani, in particolare alla Camera, con molti esponenti del Gop che hanno criticato fortemente l’aumento record della spesa per la Difesa degli ultimi anni e, in particolare, il trasferimento all’Ucraina di miliardi di dollari in armi e aiuti americani. Non sono mancate, sempre all’interno della destra, critiche opposte, che hanno definito gli aumenti troppo esigui, definendo l’amministrazione indifferente o disinteressata ai problemi di sicurezza nazionale.