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Esplorazione e “resilienza spaziale”. Su cosa punta la Nasa nel 2024

Gli Usa alzano l’asticella in orbita. Dalla “resilienza spaziale” in chiave anticinese citata nel budget proposto dall’amministrazione Biden, all’esplorazione di Luna e Marte, fino alla deorbitazione dell’Iss. Le priorità spaziali per il 2024 si intuiscono dalla richiesta di budget pari a 27,2 miliardi di dollari, in crescita del 7%

Insieme al budget del Pentagono, la Casa Bianca ha presentato anche la richiesta di fondi per la Nasa, che per il 2024 ammonteranno a un totale di 27,2 miliardi di dollari. Il quadro del bilancio dell’amministrazione Biden prevede dunque di aumentare il bilancio dell’Agenzia spaziale del 7% rispetto al 2023, tenendo così anche il passo dell’inflazione. Dai nuovi investimenti per Artemis all’avvio dei lavori su un rimorchiatore che deorbiti la Stazione spaziale internazionale (Iss), ormai sempre più prossima al suo pensionamento, fino al cenno alla “Resilienza spaziale”, sono molte le sfide e priorità per gli Usa nell’agenda spaziale del prossimo anno. “Questa richiesta di bilancio riflette la fiducia dell’amministrazione nella Nasa e la sua fiducia nella migliore forza lavoro del mondo”, ha dichiarato l’amministratore della Nasa Bill Nelson in un breve discorso sullo “Stato della Nasa” tenuto poche ore dopo la pubblicazione del bilancio. Nonostante il documento diffuso dalla Nasa abbia fornito molto dettagli, la proposta di bilancio completa verrà resa nota il 13 marzo.

Gli Stati Uniti diretti sulla Luna…

Nello spettro dell’aumento di budget, una delle prime voci è rappresentata dall’esplorazione, per la quale si prevede di destinare circa 8,1 miliardi di dollari (in aumento di oltre 500 milioni rispetto all’anno attuale). Tale proposta “finanzia interamente i razzi, i veicoli per l’equipaggio, i lander lunari, le tute spaziali e gli altri sistemi necessari per far volare gli astronauti sulla Luna”, ha spiegato ancora Nelson. Con Artemis 2 prevista per la fine del prossimo anno e le successive missioni di atterraggio in programma – che vedranno la partecipazione della prima donna, della prima persona di colore e del primo astronauta di un’altra nazione – il numero uno della Nasa ha reso noto che prossimamente verranno annunciati i nomi dei quattro componenti dell’equipaggio (tre statunitensi e un canadese) del Gateway lunare.

…e su Marte

Ammontano invece a 949 i milioni di dollari destinati a Mars sample return, rendendo ancora una volta gli Stati Uniti leader nell’esplorazione di Marte. Si tratta della campagna di missioni di esplorazione robotica del pianeta rosso che prevedeva la raccolta e il riporto a Terra dei campioni di suolo marziano raccolti dal rover Perseverance. Anche questa voce ha subito un aumento rispetto agli 800 milioni investiti quest’anno. Nella nota diffusa dall’Agenzia, inoltre, si fa riferimento al fatto che la Casa Bianca “sostenga anche il contributo della Nasa alla collaborazione degli Stati Uniti con la missione del rover ExoMars dell’Agenzia spaziale europea (Esa)”, senza tuttavia rivelare l’importo di tale contributo. Dopo la rotta con la russa Roscosmos infatti l’Ue si era rivolta agli Usa per far volare il rover Rosalind Franklin.

Dati a supporto del clima

Dovrebbero invece essere 2,5 i miliardi di dollari stanziati per la Scienza della Terra, in continuità rispetto al 2023. Tra le attività principali di quest’ambito spiccano le missioni dell’Earth system observatory così come il supporto per la prossima generazione di navicelle Landsat. Grazie a tali investimenti sarà possibile ottenere una gran mole di dati sulla Terra utili a guidare gli sforzi profusi per la lotta al cambiamento climatico e per la gestione delle crisi. Le nuove tecnologie sviluppate in questo frangente saranno inoltre in grado di fornire supporti consistenti in diversi ambiti, dallo sviluppo dell’agricoltura di precisione alla gestione degli incendi boschivi, fino a migliorare il bagaglio di conoscenze acquisito sul bacino idrografico del nostro pianeta.

L’Iss va in pensione

L’amministrazione Biden ha poi incluso una novità nella proposta di bilancio, chiedendo per il prossimo anno 180 milioni di dollari per avviare i lavori su un rimorchiatore per l’Iss, sempre più prossima a terminare la sua vita operativa iniziata nel 1998. “Piuttosto che affidarsi a sistemi russi che potrebbero non essere in grado di svolgere questo compito”, il bilancio prevede “lo sviluppo di un nuovo rimorchiatore spaziale che potrebbe essere utile anche per altre missioni di trasporto spaziale”. Il piano è che il rimorchiatore si agganci alla stazione circa un anno prima del suo rientro, posizionando così l’avamposto spaziale in un’orbita ellittica prima di eseguire un’ultima manovra di rientro.

Studiare i detriti orbitali

Seppur di minore entità, nel bilancio Nasa si fa cenno anche allo studio dei detriti orbitali (debris), per cui sono destinati 39 milioni di dollari. “La Nasa ha un ruolo-chiave nel comprendere meglio il peggioramento dell’ambiente dei detriti in orbita intorno al pianeta e nel sostenere lo sviluppo di approcci innovativi per aiutare a proteggere i satelliti e ridurre il rischio posto dai detriti spaziali”, recita ancora il documento.

Tecnologie e programmi Stem

Rispetto al 2023 sono stati in ultimo 190 i milioni in più dedicati al portafoglio di tecnologia della Nasa, raggiungendo così quota 1,39 miliardi per il 2024. L’investimento infatti sosterrà la ricerca e lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia a 360 gradi che aumenteranno le capacità americane per le missioni di esplorazione e non solo. Accanto a ciò anche un accenno ai programmi Stem, che hanno visto un’allocazione di 158 milioni di dollari (14 in più del 2023) per l’ufficio Stem engagement dell’Agenzia spaziale puntando a coinvolgere sempre più studenti, perseguendo un approccio sempre più inclusivo.

Resilienza spaziale in chiave anticinese

Un altro cenno alle prossime priorità e sfide per lo Spazio Usa arriva proprio dalla proposta di bilancio della Difesa proposta da Biden in cui compare il riferimento “all’aumento della resilienza spaziale”, senza però menzionare ancora nessun dettaglio sull’entità dei finanziamenti  destinati ai programmi specifici. Rispondendo in questo modo a una delle principali priorità del segretario dell’Aeronautica Usa, Frank Kendall. In un recente discorso tenuto all’Air warfare symposium in Colorado, il numero uno dell’Air force aveva anticipato che la Forza armata e la Space force erano intenzionate ad aumentare gli investimenti in sistemi di nuova generazione per contrastare la Cina, dal momento che lo spazio nel bilancio viene indicato come “vitale per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e parte integrante della guerra moderna”. La proposta “sostiene gli investimenti per accelerare le linee di produzione di armi e munizioni critiche, sviluppare capacità come l’attacco a lungo raggio, i sistemi sottomarini, ipersonici e autonomi e aumentare la resilienza delle nostre architetture spaziali”. Anche in questo campo, dunque, c’è da aspettarsi un aumento dei finanziamenti.



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