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Cosa ci faceva una nave francese nello stretto di Taiwan

Mentre Macron alzava le polemiche su Taiwan, una fregata francese transitava lungo lo stretto. Il presidente francese ha chiarito che la posizione di Parigi (“e dell’Europa” dice lui) non è cambiata rispetto a Taipei, sottolineando di essere in coordinamento con Washington, ma rivendicando la possibilità di “non essere vassalli”

“La posizione della Francia e dell’Europa su Taiwan è la stessa”, ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, parlando in una conferenza stampa ad Amsterdam mercoledì, secondo giorno di una visita di Stato nei Paesi Bassi. “Siamo per lo status quo. Questa politica è costante e non è cambiata”. Macron ha anche affermato di rifiutarsi di prendere parte a una “escalation verbale” sul destino dell’isola. Una posizione che è formalmente condivisa dal presidente statunitense, Joe Biden, che ha espresso “la volontà di evitare qualsiasi escalation nonostante le attuali tensioni”.

Narrazioni e interessi

Il riferimento è alle diatribe dopo il viaggio negli Stati Uniti della presidente taiwanese, Tsai Ing-wen, sfociate come al solito in una serie di esercitazioni militari cinesi che – come accade da tempo – hanno anche l’obiettivo di spostare di volta in volta lo status quo. Per esempio: se finora la linea di separazione informale tra la terraferma cinese e l’isola auto-amministrata era una demarcazione di valore politico-territoriale che difficilmente veniva violata, ormai i mezzi militari cinesi la attraversano senza troppe remore. A proposito dello status quo, va poi ricordato che più volte Biden da presidente ha ridotto l’ambiguità strategica dietro sulla sua conservazione, facendo capire più o meno chiaramente che in caso di invasione cinese Washington sarebbe disposto a difendere Taipei.

Le parole del francese servono dunque da forma di recupero dopo il polverone internazionale alzato dalle dichiarazioni riprese nelle sue interviste a Politico e Les Echos. Il punto è, come sottolinea su queste colonne Filippo Fasulo (Ispi), tutto legato alla tempistica di quelle dichiarazioni. Non è una scelta eccellente alludere, appena tornati da un incontro con il leader cinese Xi Jinping, che gettarsi nella mischia taiwanese possa non essere nell’interesse europeo e francese. Abbinare poi a questo che in quelle stesse ore l’Esercito popolare di liberazione avviava una serie di esercitazioni che i funzionari taiwanesi descrivono come una palese prova di attacco all’isola (nonché, come ricordato, uno spostamento dello status quo). Ma Macron ha rivendicato di essersi parlato privatamente con Biden prima di andare in Cina e di aver coordinato con lui la visita.

Visioni comuni, messaggi navali

Il francese ha detto che la Francia e gli Stati Uniti condividono la stessa visione di una “regione indo-pacifica aperta” e gli stessi punti di vista su Taiwan, tra cui l’impegno a rispettare la politica di “una sola Cina” (secondo cui la Cina continentale e Taiwan costituiscono un’unica nazione) e a risolvere pacificamente le tensioni sull’isola. “Questo è quello che ho detto al presidente, uno a uno, e questo è quello che ho detto ovunque”, ha aggiunto Macron, riferendosi a Xi. Ma il francese ha anche aggiunto che “solo perché si è alleati e si fanno cose insieme non significa che non si abbia il diritto di pensare con la propria testa e che si seguano coloro che hanno le posizioni più difficili in un Paese con cui si è alleati”.

A tutto questo si abbina però la notizia sul transito lungo lo Stretto di Taiwan di una fregata francese – secondo le informazioni in circolazione, su cui Formiche.net ha trovato conferme, si tratta dalle PrairialClasse Floréal. Parigi per ora non ha dato comunicazione sul passaggio, che è un evento raro per una forza navale europea – sebbene si inserisca nelle attività che le marine amiche di Taipei compiono per rivendicare libertà di navigazione all’interno di quelle che la Cina considera acque interne, visto che vede l’isola come una provincia ribelle. Attività che per altro si inquadrano nel presupposto strategico di “Indo Pacifico libero e aperto”, costrutto teorico giapponese rivendicato come guida per la regione dagli Usa e alleati (come anche Macron ha ricordato).

La fregata, la cui navigazione è stata confermata dal ministero della Difesa di Taipei (informato del passaggio), ma senza identificare l’imbarcazione, è transitata attraverso lo Stretto di Taiwan diretta verso il Mar Cinese Orientale. Per ciò che è noto da informazioni locali, sarebbe in quel quadrante per partecipare alla missione Enforcement Coordination Cell (Ecc). L’Ecc è composta dai Paesi del 5Eyes più Corea del Sud, Giappone e Francia e ha lo scopo di monitorare, per conto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il rispetto delle sanzioni imposte a Pyongyang per lo sviluppo del programma nucleare. In definitiva la fregata francese ha compiuto un’attività di diplomazia navale aggressiva contro la Cina mentre si posizionava per prendere parte a una missione a guida statunitense.

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