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Il Primo Maggio diventi la festa di tutti i lavoratori e delle imprese. Parla Sacconi

Il Consiglio dei ministri convocato nel giorno della festa dei lavoratori ha un significato simbolico molto importante: rimarcare la centralità del tema per il governo. Maurizio Sacconi, già ministro del Lavoro a Formiche.net: “Dobbiamo augurarci che si riducano le anomalie italiane del maggiore appiattimento delle retribuzioni e dei più bassi tassi di occupazione in Europa”

Se i simboli in politica hanno un significato, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha colto nel segno, convocando proprio oggi il Consiglio dei ministri che esaminerà il decreto Lavoro. Ieri il confronto serrato con i segretari generali dei sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil. A margine del tavolo con le parti sociali la premier ha chiarito ancora una volta che quello del lavoro è un tema centrale per questo esecutivo. I malumori, comunque, non mancano sebbene il provvedimento allo studio del Cdm di oggi preveda, tra le altre cose, un taglio significativo al cuneo fiscale (le risorse per “coprire” questa misura sono state liberate a seguito dell’approvazione del Def). Benché i rapporti tra confederali e governo non siano propriamente irenici “l’incontro di ieri con i sindacati potrebbe preludere ad una fase di monitoraggio condiviso e di dialogo sociale per azioni concertate sui redditi da lavoro”. La pensa così Maurizio Sacconi, già ministro del Lavoro.

Il lavoro è una priorità del governo. Il taglio al cuneo fiscale è un segnale importante, eppure i sindacati e l’opposizione sono sulle barricate. Cosa in realtà rappresenta il decreto in approvazione?

Il governo, espandendo alcune scelte di Mario Draghi, ha dato priorità alla tutela del potere d’acquisto dei salari in tempi di persistente inflazione con gli obiettivi del benessere dei lavoratori e del sostegno ai consumi. L’incontro di ieri con i sindacati potrebbe preludere ad una fase di monitoraggio condiviso e di dialogo sociale per azioni concertate sui redditi da lavoro. Dal controllo dei prezzi energetici e alimentari alla contrattazione di prossimità, alla detassazione semplificata di tutti gli aumenti decisi da questa. È quello che chiede la Cisl. Con i sindacati minori come Ugl e Confsal non ha pregiudizi e cerca risultati per i lavoratori.

Meno vincoli per i contratti a termine, meno costo del lavoro a carico degli imprenditori, più soldi in busta paga soprattutto a chi ha redditi inferiori e incentivi per le neo assunzioni. Cosa prevede che cambierà nel mondo del lavoro grazie a questa nuova misura?

Dobbiamo augurarci che si riducano le anomalie italiane del maggiore appiattimento delle retribuzioni e dei più bassi tassi di occupazione in Europa. Mentre, contemporaneamente, molta domanda di lavoro, anche servile, rimane insoddisfatta. Il nodo da sciogliere è la riattivazione dell’ascensore sociale da anni bloccato in modo da risvegliare speranza e fiducia nel futuro.

Le stime sul Pil italiano sono al rialzo e fra le migliori in Europa. Che meriti vanno riconosciuti in questo senso al governo?

Nel tempo breve intercorso dalla sua nascita, il governo ha dato soprattutto segnali di favore per la crescita economica e sociale dopo anni di ostilità all’impresa. Ovviamente non è sufficiente un mood, serviranno altri atti concreti di deregolazione burocratica e fiscale.

Il Primo maggio è ancora, purtroppo, un appuntamento molto divisivo. Come renderla una giornata in cui si celebra il lavoro senza patine ideologiche?

Questa giornata può diventare la festa di tutti i lavori, dipendenti e indipendenti. Anzi, festa del lavoro e dell’impresa, festa delle comunità aziendali che condividono progetti, risultati e loro equa distribuzione.

In discussione da tempo c’è la deadline per il Pnrr. Pensa che tutta questa mole di cantieri che verranno realizzati in giro per l’Italia possa avere un buon impatto dal punto di vista occupazionale?

Il Pnrr va ripensato nel contesto dei nuovi vincoli europei. Non si tratta di spesa (a debito) comunque utile. Si scelga la spesa che serve e la si realizzi deregolando le norme ossessive nate dalla falsa informazione che produce il supposto primato della corruzione in Italia. Serve soprattutto spesa sussidiaria, utile a mobilitare diffusamente la società per moltiplicare i servizi di cura all’infanzia, le attività di accompagnamento al lavoro, la prima presa in carico territoriale della salute di ciascuno, le attività educative. Quindi non solo servizi statuali ma anche privati e privato-sociali. Così si alza la resa della spesa.

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