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Cambio al vertice delle Forze armate Usa. Ecco il gen. Brown

La Casa bianca avrebbe nominato il generale dell’aviazione Charles Q. Brown Jr. quale prossimo Capo di Stato maggiore congiunto delle Forze armate Usa, il vertice dello strumento militare americano. Il generale Brown succederà a Mark Milley a settembre

Sarà l’attuale capo di Stato maggiore della Us Air force, il generale Charles Q. Brown Jr. il prossimo chairman of the Joint chiefs of staff, l’equivalente a stelle e strisce del capo di Stato maggiore della Difesa. La notizia, che la Casa bianca deve ancora ufficializzare, significa che Brown andrà a sostituire, a partire da settembre, l’attuale chairman, il generale dello Us Army, Mark Milley. La decisione, tra l’altro, ha una forte valenza politica, dal momento che il generale Brown si è reso famoso a livello nazionale, e non solo, in occasione delle proteste che interessarono gli Stati Uniti per l’uccisione di George Floyd, quando come comandante delle Forze aeree Usa nel Pacifico, invio un video messaggio della sua esperienza come militare nero nelle Forze armate statunitensi.

Il caso George Floyd

Il video, un raro caso di esposizione pubblica da parte di un alto ufficiale militare americano, fu un segnale importante non solo all’interno dell’Usaf o delle Forze armate, ma a livello nazionale. Il messaggio di Brown, tra l’altro, arrivò poco dopo la richiesta dell’allora presidente Donald Trump di attivare l’Insurrection Act, con la previsione di poter impiegare i militari per reprimere le proteste. Il generale Brown, tra l’altro, era in attesa di un voto al Senato, a maggioranza repubblicana, per diventare il prossimo capo dell’Usaf. “Penso a quanto sono commosso non solo per George Floyd, ma anche per i molti afroamericani che hanno subito la sua stessa sorte”, disse Brown nel video, “penso alle proteste nel mio Paese, all’uguaglianza espressa nella nostra Dichiarazione di Indipendenza e nella Costituzione, che ho giurato di sostenere e difendere per tutta la vita. Penso alla storia delle questioni razziali e alle mie esperienze personali che non sempre hanno cantato di libertà e uguaglianza”.

Cambio ai vertici

Se confermato, tra l’altro, Joe Biden sceglierebbe due afroamericani a guidare il Pentagono, andando ad affiancare l’attuale segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III. Un segnale forte anche per i repubblicani, che hanno di recente accusato il dipartimento della Difesa di essere troppo “woke”, e a Trump, il cui legame con il Pentagono è legato a una fotografia che lo ritraeva con ufficiali esclusivamente bianchi. Un segnale anche all’interno delle Forze armate, formate al 43%, su 1,3 milioni di soldati, da militari neri. Per decenni, la sensazione tra le fila del personale in uniforme, è stata che le decisioni venissero prese esclusivamente da bianchi (maschi).

Il generale Brown

Pilota di F-16 con più di tremila ore di volo, di cui 130 in combattimento, nel 2015 ha assunto il comando dell’U.S. Air Forces Central Command, dirigendo la guerra aerea contro l’Isis. L’anno successivo è diventato vice capo del Comando centrale degli Stati Uniti. Nell’estate 2018, Brown ha assunto il comando delle Forze aeree del Pacifico e nel marzo 2020 è stato nominato capo di Stato maggiore dell’Usaf. Brown è ampiamente rispettato dai vertici della Forza armata e dagli osservatori esterni. Descritto come un leader riflessivo e innovatore. Nei due anni e mezzo trascorsi alla guida dell’Aeronautica militare, Brown ha cercato di rimodellarne la struttura, abbandonando le piattaforme obsolete, ritenute inadatte a una eventuale guerra di nuova generazione, e cercando di modificare il modo in cui l’Usaf si sarebbe dovuta preparare a un eventuale conflitto contro la Cina, uno sforzo che ha definito “accelerare il cambiamento o perdere”.

Foto:USAF



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