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Missili a lungo raggio per Kiev. La decisione di Londra (e il vertice di Roma)

Londra invierà a Kiev i missili a lungo raggio Storm Shadow, realizzati da Mbda, joint venture che vede partecipare anche Leonardo. Il nuovo sistema d’arma riapre il tema dell’invio di piattaforme militari a Kiev, argomento centrale anche nel vertice di Roma tra Meloni e Zelensky

La Gran Bretagna sarà il primo Paese a fornire all’Ucraina missili a lungo raggio Storm Shadow, in grado di colpire le truppe e i depositi di rifornimenti russi in profondità, potenzialmente anche dietro le linee del fronte. Nonostante l’Ucraina abbia chiesto per mesi questo tipo di munizioni, gli alleati avevano limitato il proprio supporto in questo settore a sistemi a più corto raggio. Il timore, condiviso da Londra, Washington e le altre capitali della coalizione pro-Kiev, era che la Russia potesse usare un attacco sul proprio territorio da parte ucraina come giustificazione per una ulteriore escalation. Invece, di fronte alla massiccia campagna di bombardamenti indiscriminati da parte di Mosca, le reticenze britanniche sono venute meno.

Verso la controffensiva

Per il ministro della Difesa Ben Wallace: “La Russia deve riconoscere che solo le sue azioni hanno portato alla fornitura di questi sistemi”. Secondo il ministro, Downing Street avrebbe ricevuto assicurazioni e garanzie da parte di Kiev affinché l’Ucraina si limiti ad utilizzare i missili per colpire le forze russe all’interno del proprio territorio. La fornitura di questi sistemi d’arma, inoltre, si inserisce nella pianificata controffensiva che l’Ucraina dovrebbe lanciare a breve, dopo sei mesi passati sulla difensiva e aver bloccato l’attacco invernale russo.

Gli Storm Shadows

Gli Storm Shadows, realizzati da Mbda, il consorzio missilistico europeo composto da BAE Systems, Airbus e Leonardo, sono missili da crociera aria-superficie utilizzati da diversi Paesi europei, tra cui Regno Unito, Francia e Italia, progettati per attacchi contro obiettivi di alto valore, come bunker blindati, e hanno una gittata di oltre 250 chilometri. Si tratta di missili a guida Gps, che volano vicino al suolo per evitare il rilevamento da parte delle difese aeree prima di effettuare una brusca ascesa in prossimità del bersaglio e tuffarsi su di esso per sganciare una testata di 450 chili.

Mosca indietreggia

La decisione britannica di fornire gli Storm Shadows mette a portata di tiro i depositi di munizioni russi, dopo che l’anno scorso le truppe di Mosca si sono adattate all’introduzione del sistema missilistici Himars forniti dagli Stati Uniti, spostando gli arsenali al fuori dal raggio d’azione di queste piattaforme. Inoltre, gli Storm Shadows potrebbero essere utilizzati anche per colpire le navi russe nel porto di Sebastopoli, in Crimea, impiegati dal Cremlino come basi missilistiche dalle quali lanciare i bombardamenti del territorio ucraino.

Il supporto di Londra

Al contrario del nostro Paese, la Gran Bretagna non ha mai fatto mistero dei mezzi e delle piattaforme inviate a sostegno di Kiev. Londra è il secondo fornitore di aiuti militari all’Ucraina con una spesa che lo scorso anno ha raggiunto i 2,3 miliardi di sterline (poco meno di tre miliardi di euro). Prima dell’invasione, il Regno Unito ha inviato batterie a spalla aeree e anticarro, e a febbraio ha annunciato che sarebbe stato il primo Paese ad iniziare l’addestramento dei piloti ucraini sui jet da combattimento della Nato. Londra ha anche inviato quattordici dei suoi carri armati all’Ucraina, un impegno poi seguito da altre nazioni come Stati Uniti e Germania.

L’incontro Meloni- Zelensky

Il tema delle forniture sarà sicuramente anche sul tavolo dell’incontro tra il leader ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della sua visita a Roma, la prima in Italia dall’inizio dell’invasione russa. Sul tema è intervenuto di recente anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che si è rivolto all’opinione pubblica sostenendo la necessità di aiutare l’Ucraina contro l’invasore anche con l’invio di armi. Roma invierà a Kiev il suo sistema di difesa aerea Samp-T, e al momento le Forze armate italiane stanno addestrando un gruppo di militari ucraini al loro impiego. L’invio degli Storm Shadow decisi da Londra (che vedono comunque una partecipazione italiana via Mbda) potrebbe essere raccolto da Zelensky per invitare il Paese a continuare sulla via del sostegno e degli invii di sistemi d’arma.

Foto: MBDA



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