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La rivoluzione della Polizia di Vittorio Pisani è già iniziata. D’Anna spiega perché

Un balzo nel futuro prossimo della Polizia, più che uno semplice scambio di consegne: questo in sintesi il senso della cerimonia d’insediamento del nuovo Capo della Polizia, Vittorio Pisani, avvenuto questa mattina. Nel suo palmares, il neo capo della Polizia, vanta la cattura di boss mafiosi del calibro di Michele Zagaria

Né chiacchiere né distintivo, soltanto consapevolezza del proprio ruolo d’ordine e di garanzia, nel solco della Costituzione e delle leggi della Repubblica. Un insediamento operativo e programmatico a metà fra lo stile anglosassone di Scotland Yard e gli standard yankee del Fbi degli Stati Uniti, quello del nuovo Capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani.
Cacciatore di latitanti, con un palmares comprendente le catture del padrino Michele Zagaria e del boss dei casalesi Antonio Iovine, investigatore di fiuto e d’azione, Pisani ha impresso un’accelerazione inedita, illuminandola con la moderna visione che conta di imprimere alla Polizia, la protocollare  cerimonia di insediamento svoltasi a Roma alla Scuola superiore di polizia alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza, Alfredo Mantovano, dei vertici giudiziari, dell’Intelligence del Viminale e delle altre forze dell’ordine.

“Avrò il coraggio di fare le scelte e i cambiamenti necessari” le prime parole di quella che si annuncia come una rivoluzione copernicana del dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno che coordina l’attività delle forze di polizia italiane.

“La continuità affinché sia un valore non deve semplicemente scorrere, ma deve evolversi. Ed oggi, la costante evoluzione della società ci impone di essere, senza ritardo, in grado di garantire un sistema di sicurezza collettivo che sia al passo con i tempi. Da qui, il coraggio delle scelte e dei cambiamenti che saranno necessari” ha specificato il neo direttore generale della pubblica sicurezza Pisani all’atto dello scambio di consegne col Capo della Polizia uscente, il prefetto Lamberto Giannini, che ha assunto l’incarico di Prefetto di Roma con delega speciale al Giubileo dell’Anno Santo del 2025.

Quella evidenziata da Pisani, che proprio oggi compie 56 anni ed è, se non il più giovane, uno dei più giovani Capi della Polizia, è una continuità che si riallaccia all’esempio e all’eredità dei predecessori.
Un patrimonio ideale che tutt’ora costituisce la stella polare della Polizia e che comprende l’epopea da Vincenzo Parisi a Fernando Masone, da Gianni De Gennaro ad Antonio Manganelli, fino a Franco Gabrielli e a Lamberto Giannini. Un filo conduttore è rappresentato anche dalle precedenti esperienze di vertice presso i servizi di sicurezza di Parisi, Gabrielli e dello stesso Pisani.

“L’intelligence sarà un valore aggiunto e il vostro fluido, consolidato e silenzioso apporto informativo, di cui sono grato, sarà costantemente un ulteriore valore a sostegno dei momenti decisionali”- ha affermato Vittorio Pisani rivolgendosi al “comparto d’Intelligence” ovvero all’Aisi l’agenzia per la sicurezza interna della quale è stato fino a ieri vicedirettore.

“Siamo consapevoli che, per una efficace prevenzione e repressione dei reati, é indispensabile una concreta sinergia tra le diverse specificità professionali, al fine di ottimizzare le risorse umane e materiali di cui possiamo disporre”, ha affermato Pisani che  ha aggiunto: “Insieme, però, abbiamo il dovere di domandarci quotidianamente se il nostro operato sia rispondente alle istanze di sicurezza della nostra comunità”.

Con un riferimento di rilevanza costituzionale il nuovo Capo della Polizia ha  poi specificato che “la subordinazione funzionale della Polizia giudiziaria all’Autorità giudiziaria, sancita dalla Costituzione, non é un mero principio di forma, ma deve costituire un metodo di lavoro, affinché le attività di indagine svolte risultino utili ed utilizzabili ai fini dell’esercizio dell’azione penale. E il rispetto delle garanzie difensive, della legittima azione forense e della dignità della persona indagata dovranno essere il reale indice della civiltà giuridica ed umana di ogni ufficio investigativo”.

Unanime, da parte del Ministro dell’Interno Piantedosi e dei rappresentanti istituzionali,  la riconoscenza e il plauso al prefetto Lamberto Giannini “al quale va  – ha affermato il titolare del Viminale – il riconoscimento dell’amministrazione e mio personale per aver rappresentato in questi anni un sicuro punto di riferimento, una guida autorevole, di eccezionale equilibrio e umanità. In un brillante percorso professionale di oltre trent’anni nella Polizia di Stato, Lamberto Giannini ha dato prova di qualità eccellenti di cui sono testimonianza i tanti successi nel settore strategico della polizia di prevenzione, che hanno reso l’Italia uno dei Paesi più sicuri al mondo. La sua azione ferma e le sinergie che ha saputo suscitare ancora oggi vivono nell’operato del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, una sua ‘creatura’ ”, ha concluso il ministro dell’Interno.

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