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Un’Accademia per il Mediterraneo. Le idee dell’International Board di Med-Or

I Paesi del Mediterraneo allargato sono accomunati da un unico destino, è ciò che esce dalla riunione dell’International Board di Med-Or. Anche a questo si lega il progetto di un’Accademia diplomatica promossa dalla fondazione, hub dell’alta formazione regionale

Un’Accademia diplomatica a cui partecipano tutti i Paesi del Mediterraneo allargato e di cui Fondazione Med-Or farà da hub, permettendo la condivisione del dialogo e della crescita culturale, secondo la visione di fondo dell’istituto presieduto da Marco Minniti. Una visione basata sul concetto di “unico destino” che lega tutti gli Stati della regione e sulla necessità di impegnarsi assieme per il confronto e la circolazione delle idee e delle soluzioni, con il fine ultimo di affrontare crisi e sfide, attuali e future. Una visione emersa e coordinata anche durante l’incontro dell’International Board di sabato 24 maggio.

L’accademia si chiamerà “Med-Or Virtual Diplomatic and Leadership Academy”, ed è stata promossa dalla fondazione in occasione della riunione del Board ospitata nella sede di Via Cola di Rienzo. “La riunione ha segnato un passaggio fondamentale nello sviluppo delle attività della Fondazione e della sua proiezione internazionale”, spiega Minniti. “Per la prima volta — continua — si è riunito questo consesso di personalità di altissimo profilo, unico per un soggetto come la nostra Fondazione, che ha potuto confrontarsi sul futuro del Mediterraneo allargato e delle relazioni tra Occidente e paesi del Global South, dell’Africa, del Vicino Oriente”.

I fatti recenti, dalla pandemia alla guerra russa in Ucraina, hanno esposto da un lato le sensibilità della regione e dall’altro le opportunità. Il presidente di Med-Or sin dall’inizio del conflitto sottolinea come l’attacco ordinato da Vladimir Putin avrebbe alterato gli equilibri internazionali con effetti di ricaduta diretta sul Mediterraneo allargato.

Secondo il documento redatto dall’International Board, “la guerra in Ucraina ha scosso le fondamenta del sistema internazionale, indebolendo il multilateralismo e incrementando la competizione. In un mondo sempre più polarizzato, il Mediterraneo Allargato, un’area che si estende dall’Europa all’Africa, fino alla Penisola Arabica, risulta critico per la sicurezza mondiale. Dinanzi alla crescente difficoltà di trovare consenso su scala globale, la creazione di gruppi regionali a geometria variabile diventa uno strumento funzionale alla promozione di dinamiche di cooperazione. A tal riguardo, il Mediterraneo Allargato gioca un ruolo di primo piano nel congiungere il mondo occidentale al Global South, oltre ad essere un tassello importante per il raggiungimento di una pace giusta e duratura in Ucraina”.

L’indebolimento del multilateralismo, insieme all’aumento delle dinamiche di competizione e all’innesco di ulteriori fenomeni di insicurezza — alimentare, energetica, sanitaria — stanno già colpendo le aree più sensibili del bacino geostrategico, che è il cuore della proiezione politica internazionale dell’Italia.

È in corso una guerra asimmetrica con epicentro il Mediterraneo, ha recentemente detto Minniti. “Non c’è una grande regia strategica dietro, ma ci sono eventi e fatti che fanno comodo a Mosca e Pechino”, ha spiegato citando vari esempi, come la crisi in Tunisia, la complessa situazione in Mali e Burkina Faso, in generale le instabilità del Sahel e del Corno, o quelle del Levante. Contesti in cui l’obiettivo delle autocrazie è creare “tali e tante tensioni che sfaldano i legami e colpiscono lo schieramento occidentale” attraverso fronti multipli di destabilizzazione, articolato è complicatissimo da gestire.

Gli assi asimmetrici di questa guerra toccano l’energia, il cibo, i medicinali, le migrazioni, l’approvvigionamento idrico. In un mondo così interconnesso, e con certe sfide complesse davanti, Med-Or identifica nel dialogo la via di uscita principale, sia esso diplomatico o finalizzato a contribuire alla preparazione di una società multiculturale.

Impegnarsi nell’alta formazione, promuovere la conoscenza delle lingue straniere, e promuovere il confronto e la comprensione reciproca nell’area del Mediterraneo allargato, è lo spirito e l’obiettivo da cui nasce l’idea dell’Accademia che l’istituto sta costruendo. Idea che potrà ricevere il contributo delle figure di spicco inserite nell’International Board, che la Fondazione definisce (a ragione) “un consesso unico nel panorama italiano, composto da figure di alto livello provenienti da diversi paesi del Mediterraneo, dell’Africa e dell’area euro-atlantica”.

“Il Mediterraneo allargato è contraddistinto da sistemi politici differenti e diversi background storici, culturali e religiosi. Al giorno d’oggi, la diversità deve essere percepita come un valore aggiunto e non come un elemento di debolezza. Questo perché il dialogo e la fiducia possono trasformare le divergenze in una nuova forma di cooperazione in grado di unire i paesi. Un nuovo inizio renderà necessario il rimanere fedeli al principio cardine del rispetto reciproco, attraverso una maggiore enfasi sulle esigenze e priorità strategica degli altri paesi, indipendentemente dalla loro proiezione geopolitica”, aggiunge l’International Board nel documento.



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