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#Obamonti. Paolo Messa: l’Atlantico si fa più stretto

È un dato incontrovertibile che l´asse della politica estera americana sia spostato verso il Pacifico ma la visita del premier Monti a Washington rappresenta per gli Usa ed il suo Presidente un´occasione formidabile per tornare a guardare con attenzione e interesse strategico all´Atlantico.
 
La crisi in Siria va aggravandosi, la Primavera araba ancora non ha prodotto equilibri stabili, la minaccia dell´Iran contnua ad essere temibile (soprattutto per Israele), il processo di transizione in Afghanistan (e in Iraq) è ancora in corso e denso di incognite. Insomma, tutta l´area del Mediterraneo e del Medio Oriente (Mena), fino al Golfo, rappresenta un focolaio di tensioni che l´Amministrazione Usa non può sottovalutare.
 
In questo senso, il rapporto con la vecchia cara Europa e la struttura dell´Alleanza Atlantica non può che tornare di grande interesse. In una chiave strategico-militare del tutto nuova in cui agli alleati europei tocca una responsabilità (ed un costo) maggiore. Il fatto che Obama ne parli con il premier italiano e che lo accolga con tutti gli onori è un ottimo segnale per il nostro Paese e per l´Atlantico che torna ad essere più stretto.
 
Al governo, all´Italia e all´Europa non deve ora sfuggire il senso della richiesta americana: sostegno economico in cambio di sostegno strategico e geo-politico.

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