La superportaerei a propulsione nucleare Uss Gerald R. Ford ha fatto il suo ingresso nelle acque del Mediterraneo, accolta dalla portaerei Uss Roosevelt, dal cacciatorpediniere Uss Normandy e dalla fregata italiana Alpino. L’unità statunitense resterà nelle acque del Mare nostrum parte del dispositivo di deterrenza alleato nei confronti della crisi russa
La più moderna portaerei della Marina degli Stati Uniti, nonché la più grande al mondo, ha fatto il suo ingresso nelle acque del Mediterraneo. La Uss Gerald R. Ford, che recentemente è stata sotto il comando della Nato per una serie di attività per la sicurezza marittima e l’addestramento delle forze alleate nel mar di Norvegia, è stata accolta nelle acque del Mare nostrum dall’incrociatore missilistico classe Ticonderoga, Uss Normandy, dalla portaerei classe Nimitz, Uss Roosevelt e dalla fregata classe Bergamini (una Fremm), Alpino.
Uss Gerald R. Ford
La superportaerei a propulsione nucleare Uss Gerald R. Ford è lunga 333 metri, è alta 76 metri e pesa circa centomila tonnellate. Oltre a un equipaggio di quasi cinquemila persone, trasporta a bordo novanta velivoli da combattimento, tra caccia, aerei da trasporto e sorveglianza aeronavale ed elicotteri. Non è un caso che questo tipo di unità, le più grandi esistenti sul pianeta, siano la spina dorsale della proiezione di potenza degli Stati Uniti a livello globale. Una sola di queste navi, infatti, è capace di esprimere un potere di combattimento superiore a quello di numerosi Stati. La classe Ford, di cui l’unità entrata nel Mediterraneo è la capoclasse, è entrata in servizio nel 2017, dopo circa sei anni dall’ordine, rimpiazzando dopo mezzo secolo di onorato servizio la Uss Enterprise. Di questa classe sono previste ulteriori tre navi, la Uss John F. Kennedy, che nel 2024 rimpiazzerà la Uss Nimitz, la nuova Uss Enterprise, destinata a sostituire nel 2025 la Uss Eisenhower, e la Uss Doris Miller.
La presenza Usa
Gli Stati Uniti hanno sempre mantenuto la presenza di almeno una portaerei nel Mediterraneo, una presenza rafforzata a partire dall’invasione russa dell’Ucraina, a cominciare dalla Uss Bush e dalla Uss Truman. L’ingresso del Ford rappresenta un ulteriore potenziamento della presenza di deterrenza degli Stati Uniti nelle acque mediterranee. “La nostra presenza in mare, attraverso questo schieramento, servirà a rassicurare i nostri alleati e partner che le rotte marittime rimarranno aperte, e le nostre operazioni congiunte dimostreranno il nostro impegno all’interoperabilità e alla stabilità marittima” ha commentato il comandante del 12° Carrier strike group, a cui appartiene il Ford, contrammiraglio Greg Huffman. Il gruppo portaerei è in viaggio da maggio, parte del suo schieramento che lo vedrà attraversare praticamente tutti i mari del mondo. Per ora, la pianificazione della Us Navy prevede una sua presenza stabile nel Mediterraneo.
Le tensioni nel Mediterraneo
Dallo scoppio della guerra in Ucraina, le acque del Mediterraneo sono state attraversate da una crescente tensione, arrivando in alcuni momenti a vedere in mare ben quattro gruppi portaerei alleati: italiano, francese, americano e il gruppo anfibio spagnolo. Una densità da Guerra fredda. Questa presenza alleata è in risposta al crescere di unità russe nel bacino, soprattutto sottomarini, che talvolta si sono spinti anche molto in prossimità delle coste alleate, anche italiane. A preoccupare anche la potenziale escalation asimmetrica da parte dei russi, in particolare nell’underwater, dove c’è il rischio di attacchi russi ai gasdotti o ai cavi sottomarini per le telecomunicazioni che attraversano il Mare nostrum.