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Ricostruzione dell’Ucraina, l’Italia c’è. L’impegno di Tajani

La Conferenza di Londra è “un messaggio chiaro” rivolto alla Russia “che esiste un vasto fronte di Paesi uniti nella difesa del diritto internazionale”, ha detto il ministro degli Esteri. Breve colloquio con l’omologo americano Blinken sottolineando l’impegno pubblico e privato del Paese alla luce dell’evento bilaterale di aprile e di quello internazionale che Roma vuole ospitare nel 2025

La Conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina organizzata oggi a Londra rappresenta “un messaggio chiaro” rivolto in primo luogo “alla Russia: che esiste un vasto fronte di Paesi uniti nella difesa del diritto internazionale”, oltre che a sostegno della libertà dell’Ucraina. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri italiano.

LIBERTÀ, GIUSTIZIA E PACE

“Vogliamo la pace”, ha poi aggiunto Tajani, “ma la pace è impossibile senza giustizia e giustizia significa libertà per l’Ucraina”. Un obiettivo che “passa per la ricostruzione”, come premessa verso l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. “Difendiamo le regole, non solo l’indipendenza dell’Ucraina”, ha dichiarato ancora facendo eco al presidente ucraino Volodymyr Zelensky che nel suo intervento ha sottolineando che “ricostruendo l’Ucraina stiamo ricostruendo molto più di un Paese, ricostruiamo il mondo intero per la nostra e le generazioni future”.

I POSSIBILI MEDIATORI

La guerra non piace a nessuno ma deve prevalere la difesa dei valori della democrazia e il rispetto del diritto internazionale, aveva detto ieri sera Tajani a “5 minuti” su Rai Uno. Incoraggiamo tutte le iniziative di pace, compresa quella del Vaticano, ha continuato, auspicando che il dialogo che sembra aprirsi tra Stati Uniti e Cina possa “essere foriero di qualche buona iniziativa che porti alla pace”.

IL RUOLO ITALIANO

Tajani ha ribadito l’impegno pubblico e privato italiano per la ricostruzione anche nel breve faccia a faccia con Antony Blinken, segretario di Stato americano, a margine della conferenza. L’Italia ha ospitato ad aprile a Roma la Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina e ospiterà la Conferenza internazionale nel 2025 dopo quella che si terrà a Berlino nel 2024.

I BILATERALI

A margine della conferenza, Tajani ha incontrato l’omologo turco Hakan Fidan (fino a poche settimane fa dell’intelligence nazionale, Millî İstihbarat Teşkilâtı) per parlare di cooperazione economica e politica, in particolare di “coordinamento su Libia e collaborazione per stabilità e sicurezza nel Mediterraneo e in Africa, anche in tema migratorio”, ha spiegato la Farnesina. Non va dimenticato che la Turchia è uno dei Paesi più coinvolti e apprezzati a entrambe le parti nei tentativi di mediazione diplomatica tra Kyiv e Mosca. Previsti anche faccia a faccia con il padrone di casa James Cleverly, ministro degli Esteri britannico, e con Odile Renaud-Basso, presidente della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

LE RICHIESTE DI KYIV

Il premier ucraino Denys Shmyhal, intervenendo alla Conferenza, ha ringraziato gli Stati alleati per il loro sostegno economico ma ha sottolineato che mancano ancora 6,5 miliardi di dollari per coprire i bisogni immediati del Paese, esclusi gli aiuti militari. Kyiv necessità in tutto di circa 14 miliardi di dollari nel breve periodo, di questi 3,3 miliardi sono già stati messi a bilancio dal governo ucraino e 4,3 miliardi sono stati promessi dai partner internazionali.

LA MOSSA DELL’UNIONE EUROPEA

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha detto che il nuovo strumento per sostenere Kyiv che Bruxelles ha proposto di creare nel Quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea, di qui al 2027, sarà finanziato con “trasferimenti dal bilancio Ue, con prestiti” finanziati emettendo titoli “sui mercati dei capitali e, alla fine, con ricavi provenienti dagli asset russi mobilitati. Presenteremo una proposta su questi beni prima della pausa estiva, perché chi ha perpetrato” l’aggressione dell’Ucraina “deve rispondere di quello che ha fatto”. Gli ucraini, ha aggiunto, “ci dicono che quando immaginano il loro futuro, vedono la bandiera dell’Unione europea che sventola nelle loro città e io non ho dubbi sul fatto che saranno parte della nostra Unione”. Ha anche detto che “la Commissione europea presenta oggi un nuovo aggiornamento orale sui progressi dell’Ucraina in materia di riforma giudiziaria, lotta alla corruzione, nuove leggi sui media e sulle minoranze nazionali: questa relazione dimostra che l’obiettivo è in vista e che lavoreremo fianco a fianco con l’Ucraina fino al suo raggiungimento”.

GLI IMPEGNI DI LONDRA E WASHINGTON

Blinken, ha annunciato lo stanziamento di 1,3 miliardi di dollari di aiuti freschi aggiuntivi, da parte degli Stati Uniti, per la ricostruzione dell’Ucraina. Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha messo sul piatto la promessa di 3 miliardi da parte del Regno Unito, sommando impegni vecchi e nuovi. Inoltre, ha formalizzato l’impegno sotto forma di prestiti garantiti dalla Banca mondiale e accusato la Russia di voler “distruggere l’economia ucraina come ha distrutto Bakhmut e Mariupol”. Mosca “dovrà pagare” per le devastazioni della guerra, ha aggiunto elogiando “la determinazione” del governo Zelensky anche sul fronte dell’introduzione di “riforme per rendere l’Ucraina più aperta, più trasparente e pronta a ricevere investimenti” importanti.



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