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La mia amicizia con Berlusconi, nata per caso da una cravatta. Il racconto di Presta

Le sue cravatte hanno avvolto i colletti di capi di stato, ministri e uomini d’affari. Il cliente più “prezioso” per l’artigiano cosentino è stato però Silvio Berlusconi, con il quale instaurò un rapporto durato oltre undici anni

Probabilmente molti non sanno dove si trova Torano Castello. Un paesino di poco più di quattromila anime arroccato a 370 metri, in provincia di Cosenza. Da lì, Damiano Presta, dà lezioni di stile al mondo intero. Le sue cravatte “rigorosamente sette pieghe”, hanno avvolto i colletti di capi di stato, di diversi presidenti degli Stati Uniti, di ministri e uomini d’affari. Sì, perché il cliente più celebre del suo atelier è stato Silvio Berlusconi.

E come c’è finito, il Cavaliere, a comprar cravatte nell’entroterra cosentino? La forza del caso a volte supera l’immaginazione. “Era il Natale 2011 – racconta l’artigiano – e nel salone di palazzo Grazioli c’erano centinaia di pacchetti da scartare. Berlusconi fu attratto dalla confezione di una mia cravatta e, probabilmente, dall’etichetta che ne racconta la lavorazione”.

Esaurite le feste, a febbraio nella bottega di Presta arriva una telefonata. “Sono la segretaria di Silvio Berlusconi, chiamo da Palazzo Grazioli”, si sentì dall’altra parte della cornetta. “Pensavo fosse uno dei tanti scherzi telefonici – confessa l’artigiano – . Sul momento le risposi anche in maniera sbrigativa, ai limiti del sostenuto. Lei, intelligentemente, non se la prese ma mi lasciò il suo recapito. Dopo poco, richiamai: rispose palazzo Grazioli. Mi profusi in mille scusi. Iniziò tutto così, per caso”.

Da quel momento “Berlusconi non si mise altre cravatte all’infuori delle mie”. Non solo. Il Cavaliere “che era un uomo all’antica – dice ancora Presta – amava regalare i miei prodotti alle persone che incontrava”. In undici anni, azzarda l’artigiano dopo un conteggio spannometrico, “gli avrò mandato circa ventimila cravatte”. D’altra parte “si fa presto a fare numero: lui ordinava confezioni da tre o da sei cravatte, come il bon ton insegna”.

La ricetta del maestro non si svela mai. Ma se si chiede a Presta quale sia il segreto delle sue cravatte, lui risponde con una parola: “La passione”. “Le cravatte sette pieghe sono interamente fatte a mano e le grandi boutique non le producono, perché non hanno ancora inventato un macchinario che sia capace di realizzarle. Non aveva senso, per me, realizzare delle cravatte “normali”. La concorrenza dell’industria mi avrebbe massacrato. Così, ho scelto di differenziarmi puntando sulla qualità”.

Presta fa cravatte dal 1998. Da Torano Castello sono partite le cravatte per “i più grossi marchi di tutto il mondo”. Ora il suo è un brand consolidato che, pur nella tradizione, si rinnova e conquista fette di mercato. Il rapporto con l’ex premier ha sicuramente aiutato, in questo senso. “Si era creato un rapporto di stima – dice l’artigiano – di fiducia e di grande amicizia. Soprattutto ultimamente ci sentivamo spesso: mi chiamava direttamente per chiedermi come stavo e se avevo bisogno di qualcosa. È stato un uomo straordinario”.

Per onorare questa amicizia, l’artigiano cosentino sta realizzando una nuova linea di cravatte a tiratura limitata. La linea si chiamerà Silvio Berlusconi. “Lui stesso – prosegue – mi aveva autorizzato a utilizzare il suo nome per creare questa nuova linea”. Le fantasie saranno quelle che, negli undici anni di rapporti fra i due, Berlusconi ha scelto con più frequenza.

Un artigiano che produce cravatte, in un mondo in cui l’accessorio si indossa sempre meno, si trova sempre meno a suo agio. Anche i politici, oggi più che mai, hanno abbandonato il lembo dell’eleganza prediligendo la comodità. O la sportività. “Vogliono fare tutti i fighetti – ironizza Presta – anche i politici, con le giacche e le camice aperte, oppure con i doppiopetto e le scarpe da tennis ai piedi, senza considerare che un uomo senza cravatta perde il 50% dell’eleganza”. Piuttosto che una giacca o un abito con la camicia aperta “è meglio un maglioncino”.

Se poi ci fosse qualche irriducibile che ancora conservasse il gusto per le cravatte artigianali, attenzione ai nodi. “Le mie cravatte si prestano ai nodi normali con la goccia o con la doppia goccia – conclude Presta – . Vanno evitati gli Windsor o altre tipologie. I miei prodotti hanno materiali di altissima qualità, non c’è bisogno d’altro”.

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