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Satelliti alleati nel contrasto alla crisi climatica. In arrivo la nuova strategia Esa

L’Osservazione della Terra si sta evolvendo a ritmi senza precedenti e per far fronte alle future sfide per il pianeta, contribuendo al contrasto del cambiamento climatico, l’Esa ha reso noto di aver intrapreso il percorso volto a dotarsi di una nuova strategia scientifica ad hoc che potrebbe essere già pronta entro metà 2024

In arrivo una nuova strategia spaziale per far fronte alla crisi climatica grazie all’Osservazione della Terra. È questa la novità che arriva dall’Agenzia spaziale europea (Esa), che rende noto l’obiettivo di voler finalizzare tale strategia, con una bozza di documento strategico, entro la metà del 2024 per procedere quanto prima alla sua attuazione. “La nostra strategia scientifica sarà una visione scientifica audace e ambiziosa per il futuro”, ha spiegato la direttrice dei programmi di Osservazione della Terra, Simonetta Cheli. Dai disastri naturali alla food security, fino alla sicurezza idrica i dati satellitari – e le relative conoscenze scientifiche che ne derivano – possono fornire indicazioni preziose non solo sui problemi globali ma anche per aiutare a prendere decisioni sempre più informate sul come affrontare tali sfide. In questa prima fase iniziale, l’Esa ha chiesto alla comunità scientifica di contribuire a guidare l’agenda scientifica dell’Agenzia per i prossimi anni.

Ecco la strategia per l’Osservazione della Terra

È bene sottolineare come l’Osservazione della Terra sia un settore estremamente dinamico e sul quale l’avvento delle nuove tecnologie disruptive ha avuto un impatto significativo. Per preparare la nuova strategia scientifica, l’Esa ha iniziato avviando uno studio di base sulla strategia scientifica, che ha portato a una serie completa di domande sulla scienza della Terra e a una prima consultazione aperta con la comunità scientifica. “La nostra attuale strategia è stata pubblicata nel 2015 e ha identificato le sfide principali che limitano la nostra comprensione in aree specifiche come gli oceani, i ghiacci, la terra e l’atmosfera. Le nostre missioni satellitari, in particolare le missioni di ricerca Earth Explorer, hanno risposto a queste sfide e hanno avuto un grande successo nel fornire informazioni per migliorare la comprensione del nostro pianeta in queste aree – e le nuove missioni in cantiere sono destinate a far progredire ulteriormente le nostre conoscenze”, ha spiegato diffusamente Malcom Davidson dell’Esa. I diversi progressi della scienza registrati in ambiti quali il telerilevamento, nelle osservazioni in situ e nella tecnologia dell’informazione digitale aprono infatti a nuove opportunità di avanzamento della scienza. La nuova strategia dell’Agenzia europea cercherà di rispondere alle molte sfide concentrandosi soprattutto sulla comprensione della Terra come “sistema”. Come il corpo umano, la Terra è composta da diverse parti che interagiscono in modo complesso. Per capire meglio come funziona il nostro pianeta, come si evolverà in futuro e come risponde a problemi come il cambiamento climatico è fondamentale comprendere queste interazioni attraverso l’uso di osservazioni dallo spazio”, ha infatti osservato Mark Drinkwater dell’Esa.

Una nuova roadmap

Sicuramente quello dell’Esa è un piano ambizioso che richiede una roadmap chiara per riuscire a dotarsi di tale strategia nei tempi preventivati. Per poter disporre di una solida tabella di marcia, l’Esa ha innanzitutto lanciato uno studio internazionale che permetta agli scienziati di aiutare nell’identificazione delle domande scientifiche-chiave, collimato poi in un workshop ad hoc. Sarà proprio a partire dai risultati del workshop che e del primo studio di base, che verrà costruita la nuova strategia, in consultazione con il Comitato consultivo per l’osservazione della Terra. Così la strategia “delineerà gli obiettivi di ricerca, le priorità e gli approcci per le attività scientifiche nell’ambito dei nostri programmi di Osservazione della Terra. Identificherà le domande scientifiche chiave per affrontare le sfide e le opportunità associate, oltre ad abbracciare opportunità come l’innovazione digitale, la scienza aperta, lo spazio commerciale, i programmi nazionali e le direttive politiche”, ha raccontato ancora Cheli.



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