La comunità d’intelligence statunitense ha adottato un piano triennale per raccogliere, gestire e utilizzare al meglio i dati. Ecco cosa prevede
La comunità d’intelligence degli Stati Uniti ha deciso di cambiare marcia su una “risorsa strategica e operativa” come i dati. Su come vengono raccolti, gestiti e utilizzati da uomini e macchine. È quanto emerge dalla nuova data strategy per il triennio 2023-2025 pubblicata dell’Ufficio del direttore dell’intelligence nazionale, che coordina il lavoro di 17 agenzie e organizzazioni federali.
“La sfida principale rimane il fatto che la comunità d’intelligence non sta mettendo in campo capacità di dati, analisi e intelligenza artificiale con il ritmo e la portata necessari per preservare il nostro vantaggio decisionale e di intelligence”, si legge nel documento. Per risolvere questo problema, la comunità è decisa a perfezionare il ciclo di vita del flusso di dati. Gli obiettivi principali sono quattro: migliorare la gestione dei dati; garantire che siano pronti per l’utilizzo da parte di persone e intelligenza artificiale con nuovi servizi e strumenti; collaborare direttamente con il settore privato e il mondo accademico; addestrare funzionari dell’intelligence che conoscano il funzionamento dei dati.
La strategia prevede, tra le altre cose, l’automazione della preparazione e dell’etichettatura dei dati per ridurre da giorni a minuti il tempo necessario per assorbire le serie di dati. Inoltre, ogni volta che i dati vengono raccolti o acquistati, le agenzie di intelligence dovranno stabilire come verranno trasportati, ingeriti, curati, sfruttati, diffusi e smaltiti “tenendo conto del loro uso etico e appropriato, in linea con le leggi e le politiche”. Questo tipo di gestione dei dati aiuterà a consolidare “standard minimi comuni per l’uso, la protezione, la diffusione, l’interoperabilità e la generazione di dati” della comunità d’intelligence.