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Cattolici, Pd e la gestazione per altri. L’opinione di Reina

È importante che il progredire della scienza sia sempre a favore dell’uomo e mai contro. La Chiesa nelle sue altissime gerarchie si adoperi in modo fattivo e lineare, parlando con una sola lingua, ad aiutare l’uomo a districarsi in questo mondo globalizzato e impaurito. L’opinione di Raffaele Reina

È stato ricordato nella settimana appena trascorsa l’ottantesimo del Codice di Camaldoli, rilevante convegno di cattolici tenuto dal 21 al 24 luglio 1943, coincidente con la caduta di Mussolini.

Il Codice non concluse i suoi lavori con un documento finale, ma indicò ai cattolici che si sarebbero impegnati in politica la strada da seguire per far nascere una solida democrazia e lievitare la libertà, dopo un tempo di triste dittatura. È inutile sottolineare che tutto il lavoro di Camaldoli fu attraversato dalla ispirazione cristiana della politica. Alcuni cattolici, ferventi esponenti del Pd, hanno condiviso l’evento, taluni addirittura partecipandovi.

Qualche giorno dopo gli stessi, noncuranti del convegno di Camaldoli, non hanno avuto il coraggio di esprimere il voto in Parlamento contro la “gravidanza per altri”. Hanno scelto di uscire dall’aula, forma pilatesca per non andare contro la segretaria del Pd favorevole al provvedimento.

Un sincero cattolico non può girarsi dall’altra parte di fronte a tale pratica, fingendo di ignorare che la “gravidanza per altri” è contro gli insegnamenti della Chiesa, non lo dicono solo le Sacre Scritture ma anche i documenti pontifici pubblicati negli anni come la Humanae vitae di San Paolo VI, il cui pensiero, tra gli altri, ha sempre avuto come fondamento: la politica è la più alta forma di carità. Chi non considera tale paradigma è fuori dalla cattolicità.

Un’altra Enciclica, sempre dell’illuminato San Paolo VI, la Populorum Progressio, un documento che chiede all’umanità di impegnarsi per tirare fuori dalla povertà i Paesi del terzo e del quarto mondo e aiutarli a crescere nel senso materiale, morale, culturale e spirituale.

Ne discende che l’accoglienza e il sostegno ai richiedenti asilo ai Paesi più fortunati è un atto di giustizia. Molte volte noi cattolici ci sentiamo smarriti in questo mondo, attraversato da guerre, scontri politici, sconvolgimenti climatici, che però avanza rapidamente verso nuove scoperte scientifiche, che producono sofisticate tecnologie. È sempre apprezzabile che la ricerca scientifica e la produzione tecnologica realizzino un migliore modo di vivere dell’umanità.

È importante però che tutto questo progredire della scienza sia sempre a favore dell’uomo e mai contro. La Chiesa nelle sue altissime gerarchie si adoperi in modo fattivo e lineare, parlando con una sola lingua, ad aiutare l’uomo a districarsi in questo mondo globalizzato e impaurito. La Chiesa Romana abbandoni dispute e divisioni, e proceda con limpidezza verso una concreta unità. “Ut unum sint”.



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