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De Gasperi, la forza dell’esempio. Il ricordo di Girelli

Un buon esempio alimenta la crescita del buon politico molto meglio di qualunque corso di formazione. In questo Alcide De Gasperi, di cui ricordiamo il 68° della scomparsa, è stato un vero Maestro. Il ricordo di Giorgio Girelli, coordinatore Centro Studi Sociali “A. De Gasperi”

L’esempio educa e ammaestra più di mille “prediche”. In generale, ed anche in politica. Per cui un buon esempio alimenta la crescita del buon politico molto meglio di qualunque corso di formazione. In questo Alcide De Gasperi, di cui ricordiamo il 68° della scomparsa, è stato un vero Maestro. Per dirittura morale, sobrietà di vita, efficace e lungimirante azione politica. Erano tempi diversi  i suoi, ma in ogni caso non si è mai posto problemi di “immagine”, di consenso facile.  Sosteneva: “Il politico guarda al voto di domani, lo statista guarda al futuro delle prossime generazioni”. Rifiutò alla figlia l’uso della macchina per una breve commissione perché, le disse,  “quella non è l’auto di tuo padre, ma del presidente del Consiglio”.

L’uomo, come sottolineò Amintore Fanfani, nel cui “decennio di presenza  al governo del Paese si realizzò il primo miracolo italiano di questo dopoguerra”, da convinto europeista già dal 1948 concepiva le limitazioni della sovranità nazionale come “la via obbligata”  per conferire veri senso e ruolo all’Europa. Fu lui a scegliere la data del 25 aprile  per commemorare il giorno in cui il  Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia  proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori occupati dalle truppe nazifasciste ricordando  che quel giorno “non è una ragione di disputa tra destra e sinistra bensì una ragione di unità del Paese” sulla base dei nuovi valori democratici.

E proprio De Gasperi, infatti, rivolgendosi ai comandati partigiani in occasione di un raduno lanciò un appello perché fosse superato lo spirito funesto delle discordie, lasciando cadere i risentimenti e l’odio”. Giovanni Paolo II rivolgendosi ai partecipanti alle celebrazioni per il centenario della nascita dello statista affermò: “Vorrei qui rendere omaggio soprattutto alla fisionomia spirituale dell’uomo e dello statista che in virtù della sua fede coerente ha assolto una missione che è additata ad esempio. Rimane vero, infatti, particolarmente nel campo della vita pubblica, che nessuna idea potrà apparire convincente se non è avvalorata dalla coerenza di vita di colui che la professa”.

Sull’esempio offerto da De Gasperi insistette, tra gli altri, anche Robert Schuman che disse di lui: “De Gasperi è stato per tutta la vita un esempio della fedeltà che sopravvive alle prove più dure. Restiamo fedeli alla sua memoria e al suo grande esempio”. Un faro dunque di orientamento tuttora vitale.  Come attestano  i richiami alla sua linea e, appunto, al suo esempio di politici e commentatori odierni.



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