L’IA, il calcolo quantistico e i big data stanno trasformando i settori dell’aerospazio e della difesa. Il programma Gcap, ad esempio, mira ad un uso avanzato dei dati e alla sicurezza cibernetica. In tale quadro, la collaborazione tra industria e istituzioni si rivela sempre più cruciale. Ne abbiamo parlato con il managing director di Northrop Grumman Italia (Ngi), Frank Spina
L’intelligenza artificiale (IA), le capacità di computazione quantistica e l’analisi di moli sempre più importanti di Big data stanno modificando i parametri del dominio aerospaziale. Un’accelerazione tecnologica che riguarderà da vicino anche il settore della Difesa e della sua industria, che dovranno intercettare i trend evolutivi per essere in grado di sviluppare piattaforme capaci di operare negli scenari di domani. “C’è una nuova attenzione verso i cieli” ha spiegato ad Airpress il managing director di Northrop Grumman Italia (Ngi), Frank Spina, “e i progressi tecnologici sono destinati a ridefinire i parametri con i quali si è agito finora in aria e nello spazio”.
Anche nel settore aerospaziale la tecnologia corre a velocità molto elevate. Quali sono i principali trend di questa evoluzione e quali ritiene che saranno i settori maggiormente coinvolti dalle nuove tecnologie emergenti?
I principali impatti tecnologici deriveranno dallo sviluppo della tecnologia quantistica e di tutte le tecnologie di contorno necessarie a tale sviluppo, accoppiato con le implicazioni dello sviluppo esponenziale dell’IA. La recente questione Ucraina ha evidenziato come i sistemi unmanned e missilistici siano fondamentali nei moderni scenari. Ma quanto appena accennato renderà gli scenari totalmente rivoluzionari con implicazioni che non sono state neanche immaginate. Avere la capacità di creare una vision in questo settore sarà fondamentale. Credo che all’interno di questo scenario ciò che avverrà nel settore spaziale avrà i maggiori impatti.
Tra i requisiti per le piattaforme della difesa del prossimo futuro, essenziale sarà l’interoperabilità tra sistemi. Come si declina nella pratica questa esigenza e quali sono le linee-guida di Northrop Grumman Italia in questo senso?
Interoperabilità e Multidomain sono concetti entrati in ogni nuovo requisito. Crediamo che l’impiego di Combat-cloud e gestione di Big data, come previsto dal programma Global combat air programme (Gcap), diventeranno uno standard operativo nei prossimi anni.
Questa interoperabilità vedrà una crescente connettività tra sistemi, con il conseguente aumento dei rischi legati ad attacchi attraverso lo spettro elettromagnetico o il cyber. In che modo si potrà garantire la sicurezza dei sistemi da questo tipo di minacce?
Northrop Grumman Italia ha da tempo inserito nei propri sviluppi i requisiti di cyber-resilience, forse manca ancora una normativa in tal senso e delle linee guida comuni ma ci si sta lavorando in ambito Nato. Negli Stati Uniti da questo punto di vista sono avanti rispetto all’Europa, ma nel Vecchio continente abbiamo tutte le competenze necessarie per raggiungere rapidamente gli stessi risultati. Importante non sarà dunque soltanto l’implementazione della normativa, ma la capacità di anticipare le vere esigenze a seguito degli impatti delle novità.
L’innovazione aerospaziale punta sempre più in alto, verso le orbite. Quali sono le principali ambizioni di Northrop Grumman Italia nel settore spaziale?
La nostra ambizione è di diventare leader nella navigazione spaziale in Europa, così come lo siamo per il settore aeronautico. Stiamo già sviluppando dei sensori giroscopici basati sulla tecnologia Hrg, che stiamo realizzando secondo le normative per lo spazio, le quali son molto più stringenti rispetto agli standard aeronautici. Anche il settore dei cubesat sta diventando per noi importante, e stiamo sviluppando infatti dei sistemi basati su tecnologia Sdr che potranno essere impiegati nel settore delle comunicazioni. Le comunicazioni si riveleranno sempre più prioritarie per portare avanti questi nuovi sviluppi.
La complessità dei nuovi sistemi all’avanguardia richiede sempre più una collaborazione e una sinergia tra imprese. In che modo le realtà del comparto aerospaziale potrebbero lavorare per collaborare di più e meglio?
Si tratta di un argomento molto importante, in modo particolare quando affrontiamo come sistema-Paese programmi internazionali verso i quali la cooperazione tra aziende è indispensabile. Oggi tale lavoro è svolto egregiamente dalla Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza (Aiad), ma le aziende dovrebbero lasciare da parte la naturale “competitività” per lasciare spazio a un maggior dialogo atto a identificare le migliori competenze da mettere in gioco tra le piccole, medie e grandi imprese. Non è certo cosa facile, ma sarà fondamentale per il sempre crescente coinvolgimento dell’Europa nel progetto di una Difesa comune.