Skip to main content

Meloni a Doha rafforza i rapporti diretti con al Thani

Roma e Doha cooperano su dossier complessi come lo sviluppo del Global South e la sicurezza del Mediterraneo allargato. Ampio spazio al tema energia, al clima di collaborazione sugli investimenti e sul commercio

Lo scalo che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto in Qatar non è tecnico (Doha, con Dubai, è uno dei punti di appoggio abituali per i voli internazionali europei diretti da e per l’Oriente). La premier ha dato alla tappa di ritorno dal G20 un alto valore strategico. La visita nell’Emirato della famiglia al Thani serve a discutere dossier bilaterali, in un clima in cui i rapporti Roma-Doha vanno a gonfie vele, grazie a scambi commerciali vivaci, cooperazione in materia energetica, industriale e difesa/sicurezza.

Meloni è stata accompagnata dal ceo di Eni, Claudio Descalzi, e dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Indicazioni dei grandi temi sul tavolo: investimenti ed energia. Un’immagine per rendere chiaro il livello di cooperazione: nel 2022, Eni è stata selezionata da QatarEnergy come partner internazionale per l’espansione del progetto North Field East. Ossia una delle aziende italiane più strategiche è già parte dello sviluppo, altrettanto strategico, del reservoir gasifero più grande del mondo ed elemento caratterizzante dello standing internazionale dell’emirato.

Il tema energia è in cima a quelli in agenda perché rappresenta una dimensione strategica per Eni e per una serie di grandi aziende italiane attive nel settore (tra queste Saipem ed Edison per esempio). Altrettanto il Qatar è fondamentale nel quadro di sicurezza energetica italiana, fornitore di Gnl con possibilità di ampliare la propria aliquota. Ma c’è anche molto di più.

Questo incontro ha dato un segnale di amicizia e vicinanza, anche nella costruzione del rapporto personale tra l’emiro Tamin bin Hamad al Thani e la premier Meloni. Aspetto rilevante che si abbina al già consolidato rapporto bilaterale tra i due Paesi. Meloni è stata accolta con calore, con un ricevimento di gala al Palazzo Lusail riservato a coloro che Doha inquadra come partner prioritari — qualche settimana fa un’accoglienza simile è toccata a Recep Tayyp Erdogan, e Turchia e Qatar sono in continuità su tutti i dossier.

Picchetto d’onore, bandiere italiane, cerimoniale di massimo livello. Lo stesso messaggio scritto su X da al Thani conferma che l’emiro ha un rapporto diretto con “la mia amica Giorgia”. Al Thani ha dichiarato che i colloqui di domenica 10 settembre “rappresentano una pietra miliare nella nostra cooperazione bilaterale, che è in costante sviluppo in vari campi vitali e in un modo che riflette la profondità delle relazioni tra i due Paesi”.

Relazione personale destinata a durare nel tempo, che va di pari passo con quella molto ampia tra i due Paesi. Alla sua base il dialogo politico e securitario. Roma e Doha collaborano con successo su tematiche di impatto profondo, come per esempio il contrasto ai traffici di esseri umani.

Argomenti emersi anche durante la Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni, con gli esponenti qatarini presenti all’iniziativa ospitata alla Farnesina a luglio. Un interesse comune e prioritario tra i due Paesi è proprio la cooperazione per facilitare lo sviluppo del cosiddetto Global South. Doha ha ospitato a marzo la quinta conferenza dei Least Development Countries, il sistema con cui le Nazioni Unite raccolgono i Paesi sottosviluppati, e nel 2024 ospiterà un vertice Qatar-Africa. Questo interessamento al Sud globale è cresciuto di intensità operativa a Doha anche sulla scia di una nuova rappresentatività internazionale che il Paese ha acquisito negli ultimi anni.

Nell’ottica italiana questa diventa una sponda per la collaborazione in Paesi terzi pensata anche dal Piano Mattei. Il Qatar è già particolarmente attivo in Nordafrica, con la Libia che è un caso di attenzione comune. In questi stessi giorni a Doha c’è anche Abdelhamid Dabaiba, primo ministro che guida il Governo di unità nazionale sponsorizzato dalle Nazioni Unite.

Durante la visita, Meloni ha incassato anche il ringraziamento ufficiale per la collaborazione italiana nella sicurezza durante i Mondiali di Calcio del 2022. Doha è particolarmente riconoscente a Roma per aver messo a disposizione il proprio expertise in un contesto sensibile. Per dare un quadro, in un articolo di Sentinel, magazine pubblicato dal Combating Terrorism Center di West Point, si faceva riferimento a rivelazioni stampa secondo cui l’intelligence statunitense era a conoscenza di potenziali piani per colpire anche durante l’evento organizzati dall’Is-K, l’Islamic State-Khorasan, la filiale baghdadista operativa dall’Afghanistan. La cornice di sicurezza creata attorno ai Mondiali ha permesso di evitare incidenti.

Al di là del contesto operativo, poi c’è quello della collaborazione industriale dove difesa e sicurezza sono sempre dei driver. Aziende come Fincantieri per la marittima e Leonardo per aviazione e altri sistemi sono molto profilate nelle relazioni con il Qatar e contribuiscono con le loro commesse allo sviluppo della capacità di auto-difesa dell’emirato. Sul piano economico inoltre, nell’incontro si è confermata l’ampia disponibilità per investimenti incrociati, avvalorando un clima di dialogo e connessione tra i due Paesi che crea “opportunità di collaborazione per le nostre imprese”, commenta Palazzo Chigi.


×

Iscriviti alla newsletter