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Sulla condanna ad Hamas la politica poteva fare meglio. La versione di Della Vedova

Le opposizioni marciano separate. Durante la discussione a seguito dell’informativa del vicepremier Tajani sul conflitto in Israele, gli interventi hanno unanimemente condannato i crimini di Hamas benché sulla questione ci siano sensibilità molto differenti. Da parte della maggioranza, dice il deputato di +Europa a Formiche.net, c’è stata qualche resistenza che non ha reso possibile la convergenza su un documento unitario

La minoranza viaggia in ordine sparso. Non si giunge a un accordo, se non tra Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra. Dopo le comunicazioni del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani sull’attacco di Hamas a Israele, arrivano quattro mozioni. Originariamente l’intento era quello di presentarsi – maggioranza e opposizione – con una mozione unitaria. L’obiettivo non è stato centrato. Benché, dice a Formiche.net il deputato di +Europa Bendetto Della Vedova “da parte del governo ci sia stata un’apertura sui contenuti dei documenti presentati dalle forze politiche. Il vicepremier Tajani ha infatti dato parere favorevole ai dispositivi di tutte le mozioni. Di fatto, insomma, l’intesa parlamentare c’è stata”.

Resta il fatto che i documenti sono quattro, distanti: il vostro, quello del terzo polo, quello della maggioranza e quello di Pd-M5S e Avs. Non si è persa un’occasione per fare fronte comune?

Durante il dibattito parlamentare, al di là dei documenti che sono stati presentati, i contenuti degli interventi hanno avuto un filo conduttore di sostanza, molto importante: la condanna, senza ambiguità, delle efferatezze commesse da Hamas in Israele. E questo mi pare sia già un passaggio politico rilevante.

E allora perché non sottoscrivere una mozione unitaria?

Perché nella minoranza esistono, su questi temi, diverse sensibilità. Ma, torno a dire, nessuna che abbia offuscato l’evidenza dei crimini che sono stati commessi da Hamas ai danni dello Stato ebraico.

Il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Angelo Bonelli, durante il suo intervento, citando alcune testate israeliane ha, prima condannato fermamente l’efferatezza di Hamas ma ha anche sottolineato le responsabilità dell’attuale governo Netanyahu nella degenerazione del conflitto. Oltre a ricordare i “morti palestinesi” a più riprese…

Bonelli appartiene a una forza politica che sicuramente da tempo ha a cuore la causa e il popolo palestinese. D’altra parte, benché a mio modo di vedere i piani dovrebbero essere distinti, diversi sono stati gli interventi – durante la discussione – nei quali sono emerse critiche alle politiche messe in atto dai governi israeliani. Tornando a Bonelli, anche da parte sua c’è stata una nettissima condanna verso Hamas. Ha parlato, relativamente agli attacchi ai danni dello Stato ebraico e in particolare della popolazione civile, di “crimini contro l’umanità”.

Il responsabile esteri del Pd, Beppe Provenzano, ha più volte richiamato all’unità della politica su questo tema. Abbiamo visto, però, che così non è stato. C’è stata una chiusura da parte della maggioranza?

Inizialmente anche la maggioranza aveva presentato due mozioni, salvo poi ritirarne una. A ulteriore riprova del fatto che questi siano temi profondamente divisivi. In ogni caso mi sarei aspettato sicuramente più apertura da parte della maggioranza. Un impegno a trovare una soluzione condivisa. Certo, la condanna ad Hamas è stata unanime, ma si poteva fare di più.

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