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Zelensky alla Nato mentre il Medio Oriente ribolle. Le ragioni della visita

In Belgio si riuniscono i ministri della Difesa della coalizione a supporto dell’Ucraina. Che, nonostante l’emergere della crisi in Medio Oriente, rimane al centro dell’attenzione

Una visita a sorpresa che però simboleggia un messaggio ben chiaro (e atteso). Recandosi al quartier generale Nato prima di prendere parte allo Ukraine Defense Contact Group (dove si incontrerà con i ministri della Difesa di tutti gli Stati che hanno offerto il loro supporto militare all’Ucraina), l’intenzione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky era quella di collegare il conflitto in Ucraina e sulla crisi israelo-palestinese invitando l’Alleanza Atlantica a non abbassare la guardia sul fianco Est. Aspettandosi feedback positivi, che sono effettivamente arrivati.

La decisione di Washington di dispiegare il carrier group guidato dalla portaerei Uss Ford nel Mediterraneo orientale dimostra l’interesse degli Stati Uniti nel mantenimento della stabilità nella regione e nella prevenzione di un allargamento del conflitto; allo stesso modo, le istituzioni europee stanno approcciando la crisi in Medio-Oriente con l’intento di ridurre l’afflusso di risorse alle organizzazioni terroristiche, obiettivo perseguito anche dai singoli stati membri sul piano nazionale. Tutto questo mentre le diplomazie si muovono per cercare una soluzione negoziata alla crisi.

Ma queste forti evidenze dell’attività occidentale in Medio Oriente non devono essere scambiate per segnali di disinteressamento dal conflitto ucraino, che resta la priorità dell’Alleanza Atlantica in virtù della sua missione fondativa. Ovviamente il tema della crisi israelo-palestinese, date le sue implicazioni per la sicurezza internazionale, sarà affrontato dai plenipotenziari riuniti nel consesso, ma non saranno il tema focale dell’incontro. La maggior parte delle attenzioni, come dimostra anche il calendario dei lavori, sarà dedicato a Rustem Umerov, che parteciperà, assieme al presidente ucraino, per la prima volta a un consesso internazionale in qualità di ministro della Difesa dopo aver sostituito Oleksii Reznikov all’inizio del mese scorso.

Jens Stoltenberg, segretario della Nato, parlando in apertura dell’incontro dell’Alleanza, ha sottolineato questo concetto. “Naturalmente ci occuperemo dell’Ucraina. Ci riuniremo nel Gruppo di contatto sull’Ucraina guidato dagli Stati Uniti, dove mobiliteremo un maggiore sostegno e coordineremo il nostro supporto militare all’Ucraina. E ci riuniremo nel Consiglio Nato-Ucraina, che abbiamo istituito al Vertice di Vilnius. Questo rafforzerà ulteriormente le nostre relazioni e aiuterà l’Ucraina a progredire verso l’adesione alla Nato. Domani ci incontreremo anche per parlare di deterrenza e difesa. Al Vertice di Vilnius abbiamo concordato i nuovi piani di difesa.  Ora si tratta di attuare questi piani di difesa, con 300.000 truppe in stato di massima prontezza” sono le parole pronunciate da Stoltenberg, che ha anche preannunciato l’annuncio di ulteriori provvedimenti a sostegno di Kyiv nelle prossime ore.

Il segnale che viene trasmesso è che la comunità occidentale sia capace di affrontare contemporaneamente due dossier rilevanti, senza dover essere costretta a rinunciare a impegnarsi al massimo in uno dei due.

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