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Coraggio e coerenza. La scelta di Meloni vista da Latella

Secondo la giornalista di SkyTg24 la decisione, coraggiosa, della presidente del Consiglio è figlia dei tempi in cui viviamo. In altri tempi, si pensi al caso Clinton, la decisione presa da Hillary fu diversa, ma “qualcuno potrebbe maliziosamente osservare che Bill Clinton non è Andrea Giambruno, o Andrea Giambruno non è Bill Clinton…”

Non ha molti dubbi Maria Latella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto una scelta non facile, coraggiosa, e figlia dei tempi in cui vive. Si parla, chiaramente, dell’annuncio della separazione dal compagno Andrea Giambruno fatto attraverso i suoi canali social nella mattina di ieri, venerdì 20 ottobre. Dopo la pubblicazione di alcuni video da parte di Striscia la notizia in cui Giambruno si mostrava in comportamenti inopportuni con alcune colleghe, la decisione della presidente del Consiglio di chiudere un rapporto già, a suo dire, incrinato da tempo. Una decisione in parte anche politica.

Partiamo con un appunto: nessun presidente del Consiglio prima ha dovuto annunciare il suo divorzio o separazione pubblicamente. Perché è successo con Meloni, la prima donna premier?

È successo con Giorgia Meloni perché è una donna del suo tempo e come tante coetanee, come tante donne del nostro tempo, quando prende atto di una relazione che sta diventando dolorosa e non la fa stare bene, con il coraggio che necessitano situazioni del genere preferisce chiuderla al posto di andare avanti in una situazione di ipocrisia. In altri tempi, altre donne che pure avevano un ruolo pubblico, penso a Hillary Clinton, hanno fatto scelte diverse.

Restare con il marito, Bill Clinton, dopo lo scandalo sessuale…

Quando l’ho intervistata un anno fa per SkyTg24 Hillary Clinton mi disse che la decisione più difficile della sua vita è stata proprio quella di restare nel suo matrimonio. Ma la sua storia con Bill Clinton aveva carattere diverso da quella, seppur lunga dieci anni, di Giorgia Meloni e Andrea Giambruno. Hillary e Bill avevano un progetto politico, sono stati anche una coppia di potere. Penso che, in ogni caso, Hillary è rimasta nel suo matrimonio per ragioni affettivi ma anche per la loro storia “politica”. Qualcuno potrebbe poi maliziosamente osservare che Bill Clinton non è Andrea Giambruno, o Andrea Giambruno non è Bill Clinton…

L’uscita dei video degli scorsi giorni, prima ancora l’intervista a chi, potrebbero essere stati la molla che ha portato Meloni a rispondere pubblicamente e non privatamente?

Soltanto i protagonisti di questa vicenda possono rispondere a questa domanda. Non lo so. Certo colpisce che nella sua comunicazione social, nel suo post scriptum dell’annuncio della fine della relazione, Giorgia Meloni fa anche riferimento a quanti “in tutto questo primo anno di governo hanno cercato di colpire il suo privato, la sua famiglia”. E ricorre a una metafora interessante: “Per quanto la goccia possa scavare la pietra, la pietra rimane pietra, e la goccia rimane comunque acqua”. Mi pare un messaggio molto chiaro, certamente non solo indirizzato solo a chi ha trasmesso il video. Un messaggio urbi et orbi.

Cosa trasmette, ai cittadini, la scelta di annunciare pubblicamente la separazione?

Credo che trasmetta un messaggio comprensibile da molte donne soprattutto, anche se non solo. Mi ha colpito in questo senso la reazione di quelle donne che non hanno votato Giorgia Meloni, e non la voterebbero, e tuttavia hanno trovato in questa sua decisione – che non si prende a cuor leggero – la decisione di una donna che non fa scelte ipocrite perché bisogna mantenere una facciata, ma fa la scelta che, ripeto, tante donne in situazioni analoghe se possono permetterselo economicamente fanno. Trasmette ai cittadini il messaggio: “Io sono concentrata su quello che sto facendo come premier, e in questo senso niente mi potrà distrarre”. Ma aggiungo una cosa.

Prego.

Famiglia Cristiana ha fatto notare, con un tweet, e mi pare che l’abbiano notata solo loro, che c’è nella decisione di Meloni anche un accenno alla protezione che si deve a una bambina, la loro figlia. Ora, in tanti casi di separazione, una delle molle che fa scattare la decisione di lasciarsi dipende dalla volontà di evitare di lasciare i figli in situazioni tossiche che possano riflettersi nell’educazione dei figli. Ecco, Famiglia Cristiana l’ha notato, altri no, e io lo condivido. C’è anche la riflessione di una madre, credo, nella scelta di Meloni.

Si potrebbe quasi dire che valga il concetto, caro al femminismo, il “personale è politico”?

Per un politico, oggi, di privato c’è veramente poco, e chiunque scelga la carriera politica lo sa. Non sono più i tempi di John Fitzgerald Kennedy o di Mitterand che poteva avere tranquillamente due famiglie senza che l’opinione pubblica lo sapesse. Oggi, nell’epoca dei social, non c’è privato per un politico. Non dico che sia positivo, ma è la realtà.

L’immagine di Meloni ne esce rafforzata o indebolita?

Ne esce come quella di un capo di governo che vuole concentrarsi, in un momento in cui l’Italia si trova in una situazione economica difficile, con due guerre vicine, ecco il capo del governo si concentra sul suo lavoro e sulla protezione di sua figlia. Poi se ci sono circostanze personali, familiari che possono nuocere al suo lavoro, così sono state evidentemente affrontate: di petto e chiuse.

È una mossa così inaspettata da una donna che si è fatta largo in un mondo dominato dagli uomini, dalla scalata non facile?

È una mossa inaspettata in un mondo che spesso preferisce mantenere le apparenze. In molti casi, credo, nella sua carriera politica, Meloni ha scelto di rompere con le apparenze, ha scelto le vie più difficili, così come quando si è fatta un partito da sola. Credo quindi che sia una scelta, quella della separazione da Giambruno, coerente con altre scelte di vita che riguardano sia la sfera personale che quella politica.



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