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Meloni gioca di sponda con Forza Italia e trova la quadra sulla manovra

Il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi chiesto dagli azzurri per disinnescare l’aumento della cedolare secca, sana la spaccatura interna al governo e permette alla legge di Bilancio di approdare finalmente in Parlamento e allontanare gli emendamenti da parte dei partiti di centrodestra

Ora l’obiettivo di chiudere i giochi entro metà dicembre, si fa più realistico. Anzi, forse è a portata di mano. Erano da poco passate le 12 quando a Palazzo Chigi si è tenuto l’atteso vertice di maggioranza, per puntellare la legge di Bilancio (qui l’intervista all’ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco), che proprio in queste ore è stata trasmessa al parlamento, per l’avvio dell’iter. D’altronde, Giorgia Meloni aveva una certa premura di fare chiarezza, dopo giorni di bozze della manovra rimbalzate sulle chat dei giornalisti e dei parlamentari. E così è stato.

Disinnescati i mal di pancia di Forza Italia, che sugli affitti brevi ha preteso e ottenuto uno sforzo maggiore, ora il governo può ragionevolmente auspicare che entro il 15 dicembre la finanziaria venga approvata da Camera e Senato. Nelle more, ma se ne parlerà per metà novembre, arriverà il giudizio dell’Europa e di altre agenzie di rating, tra cui Fitch. I mercati, dalla loro, hanno già dato il verdetto: la legge di bilancio così come è, sta in piedi.

Da Palazzo Chigi non ha tardato ad arrivare la quadra sulla finanziaria. Come noto, Forza Italia chiedeva, oltre al ripristino dell’Iva ridotta su assorbenti e pannolini e l’aumento delle pensioni minime, di disinnescare l’aumento della cedolare secca (la possibilità per le persone fisiche di assoggettare i redditi scaturenti dalle locazioni per uso abitativo ad un’imposta sostitutiva) sugli affitti brevi. Il partito fondato da Silvio Berlusconi, infatti, aveva più volte minacciato il premier di ricorrere agli emendamenti, ritardando i lavori in Parlamento. Cosa che il capo del governo ha sempre ritenuto inopportuna, proprio per blindare il più possibile la manovra. Per questo serviva un accordo politico a prova di bomba, prima di trasmettere il testo alle Camere, accordo che è arrivato.

“Le forze di maggioranza hanno confermato la volontà di procedere speditamente all’approvazione della legge di bilancio, senza pertanto presentare emendamenti. Il governo terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare e delle considerazioni delle forze di maggioranza e opposizione”, ha fatto Palazzo Chigi in una nota dopo il vertice dei leader del centrodestra con Meloni. “Dall’incontro è emersa la grande compattezza e determinazione delle forze di maggioranza che ha consentito di varare una manovra finanziaria improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie e i lavoratori”.

E dunque, dovrebbe essere confermata la cedolare secca per gli affitti brevi al 21%, mentre l’aliquota sale al 26% a partire dal secondo affitto in locazione breve. Viene introdotto anche il Cin numero identificativo anti evasione proposto da Forza Italia per gli affitti brevi. Il vertice sulla manovra che ha confermato poi l’aumento al 26% dell’aliquota dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni, specificando che per la prima resta al 21%. Tutto questo per mettere sotto chiave la finanziaria, grazie alla “grande compattezza e determinazione delle forze di maggioranza che ha consentito di varare una manovra finanziaria improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie e i lavoratori”, ha tenuto a precisare Palazzo Chigi.

Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, non ha potuto che applaudire al gioco di sponda con Fratelli d’Italia. “Siamo molto soddisfatti anche dall’accordo che abbiamo trovato sulla nostra proposta che verrà inserita nel decreto con un emendamento per introdurre il codice identificativo nazionale che farà emergere il sommerso di coloro che affittano gli appartamenti. Quindi ci sarà trasparenza, si regolarizzerà tutto il sistema. Questo porterà ad avere anche più soldi nelle casse dello Stato, che andranno nel fondo per ridurre la pressione fiscale, quindi un’ulteriore diminuzione della pressione fiscale attraverso questa nostra proposta, che è stata accolta da tutta la maggioranza”. Ora palla al Parlamento.

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