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Se la rivoluzione parte da un buono pasto

Per capire questa rivoluzione, basta pensare alle autostrade. C’era un tempo in cui ci si fermava alla barriera di ingresso, poi a quella di uscita dove si pagava il pedaggio al casellante in carne ed ossa e si ripartiva. Gradualmente sono arrivate le prime carte elettroniche e da ultimo il telepass che ha eliminato fermate e ripartenze e scambi di monete e banconote. Lo stesso sta accadendo con i buoni pasto. Un oggetto di uso comune da spendere al bar, in mensa o al ristorante, diventa elettronico. Addio al blocchetto cartaceo da tenere nel cassetto in ufficio o stipato nel portafoglio. Ora c’è una pratica smart card tipo bancomat, anzi “Qui! ticket electronic”. Così l’azienda Qui! Group, la prima ad aver introdotto la gestione elettronica dei ticket, ha chiamato la sua invenzione.
 
Ogni giorno in Italia 2,4 milioni di lavoratori utilizzano il blocchetto per la propria pausa pranzo fuori casa, riconoscendolo non solo come un servizio utile ma anche come mezzo per salvaguardare il proprio potere d´acquisto, sebbene ad oggi la soglia del valore defiscalizzato dei buoni sia ferma a 5,29€, come stabilito da un provvedimento governativo del 1997; e dunque si parli da tempo di un necessario adeguamento in considerazione del notevole aumento del costo della vita e del tasso d’inflazione verificatosi in ben 12 anni.
La gestione elettronica dei buoni introdotta da Qui! Group è resa possibile grazie ad una piattaforma tecnologica di ultima generazione, un unico Pos e una qualsiasi carta elettronica.
 
Ad elencarli i vantaggi, sembra quasi strano che nessuno ci abbia mai pensato prima. Il buono pasto elettronico evita gli utilizzi impropri e i rischi che sovente si verificano col cartaceo, come i furti o, addirittura, le truffe e il mercato nero, una sorta di racket che colpisce i pubblici esercizi che ritirano i buoni. Il buono pasto elettronico non ha bisogno di pin o codici di accesso. Niente più scontrini dimenticati con segnato il resto non speso, niente più “spettro” della data di scadenza del buono. Per quanto riguarda l’azienda, essa non deve occuparsi più di nulla ma basta comunicare a Qui! Group il numero di buoni a cui ciascun dipendente ha diritto il mese successivo. Ma il sistema sviluppato da Qui! Group consente infatti di caricare il buono pasto su una carta già esistente, il badge ad esempio, oppure su una carta di pagamento prepagata. Grazie alla tecnologia di Qui! Group, i vantaggi e le opportunità per enti e aziende adesso sono evidenti, infatti la card diviene uno strumento flessibile su cui poter integrare numerosi altri servizi di comune utilità, dal Buono regalo elettronico, ai Programmi di fedeltà ed ulteriori servizi ad alto valore aggiunto (ricariche telefoniche, bollettini, pagamento utenze, ecc.), il tutto spendibile in una vasta rete di accettazione, composta da migliaia di pubblici esercizi e grandi catene appartenenti ad ogni categoria merceologica.
 
Ma non finisce qui… Sulla carta, infatti, è attivo per esempio Tornasconti, un programma di fidelizzazione attraverso il quale il titolare ottiene sconti sui propri acquisti in oltre 20mila negozi in tutta Italia e su Internet.
La carta elettronica risponde a un’esigenza di snellimento delle procedure di gestione dei buoni cartacei, piuttosto che di semplificazione e risparmio in termini di gestione del contante per l’erogazione di premi, anticipi e rimborsi per dipendenti e collaboratori, oltre alla possibilità di avere integrata anche la funzione di rilevamento accesso/presenze, il tutto in modo automatico e monitorabile tramite portale web dedicato. Per quanto riguarda la sicurezza, se la si smarrisce, basta una semplice telefonata per bloccarla.
 
Il gruppo genovese ha fatto dell’innovazione il suo credo e guarda al futuro anticipando quella che sarà la vera rivoluzione dei processi e dei costumi, ossia la graduale automazione dei sistemi, che prevede una lenta dematerializzazione degli strumenti e delle modalità con cui ogni giorno accediamo o acquistiamo beni e servizi.
Così, Qui! Group vede premiato il suo impegno per l’innovazione e l’automazione dei sistemi. A gennaio 2010 la vittoria nella gara Consip per la fornitura di buoni alle pubbliche amministrazioni di Lazio, Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta per un valore complessivo di quasi 400 milioni di euro. E Consip, a gran richiesta, ha trasferito in modalità on-line gran parte della gestione degli ordini di buoni pasto.
 
Sono già 5mila le aziende che hanno dato fiducia al buono pasto elettronico, tra cui Poste italiane, Eni, Wind, A2a, Enel, Ferrovie dello Stato, la presidenza del Consiglio dei ministri, banche e istituti finanziari.
Più recente invece la partnership stretta dal Gruppo con Poste italiane per la realizzazione del grande circuito Sconti banco posta.
Un bel salto dal 1989, anno di nascita dell’azienda e ancor di più dagli anni Settanta, con le prime esperienze nella ristorazione. Ma guardare sempre avanti è la chiave del successo di Qui! Group. Divenuta in breve tempo il primo operatore a capitale interamente italiano, secondo in assoluto, nel mercato nazionale dei titoli di servizio, ha mantenuto e consolidato negli anni questa posizione, e, grazie all’investimento in ricerca e sviluppo, ha sviluppato il più evoluto modello di carta di pagamento elettronico. Da lì siamo arrivati al progetto Torna Qui! che pesa già circa il 20% del fatturato e che ha nella carta elettronica multiservizi e in una rete di oltre 20mila esercizi convenzionati sul territorio nazionale, la chiave d’accesso ad un circuito esclusivo di servizi e vantaggi riservato alle aziende e al consumer.
 
Con un’idea nuova da sviluppare: portare tutte le funzionalità della carta sul telefonino. L’applicazione Torna Qui!, infatti, consente di trovare rapidamente le informazioni sulle attività inserite nei circuiti gestiti dal gruppo.
Quello realizzato da Qui! Group, non è solo buono pasto ma anche “pasto buono”, che è il nome dell’iniziativa lanciata da Qui Foundation, realtà parallela all’azienda.
È una fondazione benefica che ha il compito di estendere l’impegno sociale da sempre perseguito dal gruppo e promuove iniziative di solidarietà a favore dei bisognosi, spesso collaborando con importanti enti e organizzazioni. In particolare, il progetto Pasto buono, è volto alla riduzione degli sprechi alimentari poiché si occupa di recuperare e donare a fini sociali le eccedenze sane prodotte dal mondo della ristorazione. In questo modo Qui Foundation riesce a portare un pasto caldo sulla tavola di tante famiglie, anche di nuovi poveri che non riescono più ad arrivare alla terza settimana del mese.


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