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Il gioco dei numeri Inps/Governo: ma quanti sono gli esodati?

Inps e Governo si scontrano sul numero degli esodati. Dopo la recente riforma previdenziale non si riesce ad avere la cifra esatta delle persone che sono rimaste senza stipendio e senza pensione. Secondo un documento dell´Inps sono 390 mila, mentre l´esecutivo è fermo alla più modesta cifra di 65 mila. Il ministro del lavoro Elsa Fornero ha immediatamente convocato il presidente dell´Inps Mastrapasqua per discutere della questione.
 
Lunedì pomeriggio l´Istituto con una nota, aveva deplorato la diffusione da parte dei media di quella che veniva considerata una relazione riservata. “L´Inps non ha fornito stime diverse e ulteriori rispetto al tema dei salvaguardati – si legge – I documenti tecnici dell´Inps hanno consentito al ministero di formulare il decreto con la salvaguardia prevista per i 65.000 lavoratori per i prossimi 24 mesi e per alcune categorie anche oltre i 24 mesi”.
Ma il danno era fatto e il ministro ha manifestato tutta la sua irritazione con una nota a fine giornata, nella quale ha affermato che “valutazioni non corredate da spiegazioni che hanno finito con l´ingenerare confusione e sconcerto nell´opinione pubblica”.
 
Immediate e allarmate le reazioni del mondo politico e sindacale. Tra le altre quella della Cgil: “La Cgil conferma quanto da sempre affermato: qualunque sia il numero, e non abbiamo motivo di dubitare che possa essere quello reso noto oggi, bisogna dare subito risposta compiuta a questo grande problema, creato da una riforma sbagliata e superficiale, con una soluzione previdenziale per tutti gli interessati”, ha affermato Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil.
 
“Però il gioco dei numeri ora deve finire – ha continuato Lamonica – C´è un problema di trasparenza nei dati, che vanno resi espliciti dall´Inps, che dovrebbe essere l´ente che fornisce numeri oggettivi sui quali si assumono poi le decisioni politiche, e non altro. E c´è un enorme problema del governo: il ministro sa perfettamente che i 65mila sono un numero ricavato dalle risorse stanziate e non certo dagli aventi diritto e che , come lei stessa ha ammesso, è stato compiuto un grande errore. A questo errore ora bisogna mettere riparo senza altri giochi, restituendo certezza del diritto e sicurezza ai lavoratori, ma anche equità e serietà all´azione del governo, che su questo punto finora non le ha dimostrate”.


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