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Cosa prevede il decreto sviluppo, oggi (finalmente) in Cdm

Il testo del decreto Sviluppo arrivato finalmente in Consiglio dei ministri è un unicum da 61 articoli. Tra le novità del testo, all´esame del cdm, compare l´istituzione dell´Agenzia per l´Italia Digitale, “sottoposta alla vigilanza del presidente del Consiglio dei Ministri o del ministro da lui delegato, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell´istruzione, dell´università e della ricerca”.
“L´Agenzia – si legge – opera sulla base di principi di autonomia organizzativa, tecnico-operativa, gestionale, di trasparenza e di economicità”. È “preposta alla realizzazione degli obiettivi dell´Agenda digitale italiana, in coerenza con gli indirizzi elaborati dalla Cabina di regia”.
 
“Abbiamo introdotto i project bond con meccanismi per renderli ancora più attraenti per gli investitori di tutto il mondo con un regime fiscale agevolato”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al termine del cdm. Uno dei pezzi più importanti del decreto riguarda la giustizia – ha spiegato il ministro. “La crescita è rallentata dal cattivo funzionamento del sistema giudiziario”. Nel decreto c´è “l´accelerazione dei processi civili attraverso il filtro sull´appello”.
 
“Altre due riforme strutturali profonde” contenute nel decreto, ha detto Passera, riguardano la “possibilità per i cittadini di controllare la spesa pubblica: tutte le entità pubbliche devono assicurarsi che in rete ci sia quanto pagano le amministrazioni”. C´è poi il Fondo per la crescita sostenibile con il riordino degli incentivi, “al Mise erano 43”.
In arrivo inoltre con il decreto finanziamenti agevolati alle imprese che assumono giovani under 35 nei settori della green economy.
 
Alle imprese operanti nelle fonti rinnovabili, messa in sicurezza del territorio, delle infrastrutture, degli edifici; biocarburanti; efficienza degli usi finali dell´energia e che assumono nuovi addetti è concesso un finanziamento a tasso agevolato a valere su un Fondo del ministero dell´Ambiente. “Nel caso di assunzioni superiori a tre unità – si legge – almeno un terzo dei posti è riservato a giovani laureati con età non superiore a 28 anni. Per singola impresa richiedente, le nuove assunzioni devono essere aggiuntive rispetto alla media totale degli addetti degli ultimi 12 mesi. I finanziamenti di cui al presente articolo sono erogabili ai progetti di investimento sino a concorrenza della disponibilità del Fondo”. Il fondo avrà una diponibilità di 470 milioni per le quali si provvede ad aggiornare la finalizzazione delle misure del fondo rotativo.
 
L´insieme delle norme contenute nel decreto Sviluppo mobiliterà risorse fino a 80 miliardi. È la stima fatta dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera: “40-45 arriveranno dai project bond e dalle misure per le pmi”, ha detto mentre altri “30-35 miliardi” dalle altre misure contenute nel provvedimento.
Le coperture necessarie a finanziare alcuni articoli del decreto sviluppo all´esame del cdm saranno fatte mediante tagli alla pubblica amministrazione.
Agli oneri derivanti dalle disposizioni per l´utilizzazione crediti d´imposta per la realizzazione di opere infrastrutturali´, il ripristino Iva per cessioni e locazioni nuove costruzioni, l´esenzione Imu invenduto per tre anni, e le detrazioni per interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico, “valutati complessivamente – si legge – in 44,5 milioni di euro per l´anno 2012, in 89,6 milioni di euro per l´anno 2013, in 240,9 milioni di euro per l´anno 2014, in 427,3 milioni di euro per l´anno 2015, in 328,7 milioni di euro dall´anno 2016 fino all´anno 2022, in 243,7 milioni di euro per l´anno 2023, e in 86,5 milioni di euro a decorrere dall´anno 2024, si provvede: per l´anno 2012 quanto a 9,5 milioni di euro mediante corrispondente riduzione dalla dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica e quanto a 35 milioni di euro mediante corrispondente riduzione dell´autorizzazione di spesa relativa al fondo per interventi urgenti ed indifferibili”.
“A decorrere dall´anno 2013 si provvede a valere sulle risorse rinvenienti dalle maggiori entrate previste dall´articolo 59 del presente decreto e mediante riduzione di spesa dei capitoli di bilancio delle amministrazioni centrali dello Stato”.


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