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Così Cosco continua a investire in Italia (con Fratelli Cosulich)

Coscos, joint-venture del Gruppo Fratelli Cosulich e del colosso statale cinese Cosco, ha annunciato l’acquisizione del 100% dell’azienda internazionale di logistica integrata Trasgo. Tutti i dettagli

La scorsa settimana il Gruppo Fratelli Cosulich ha annunciato l’acquisizione del 100% dell’azienda internazionale di logistica integrata Trasgo attraverso Coscos, cioè la joint-venture con lo storico partner Cosco Shipping, compagnia di Stato cinese. Il governo Meloni ha deciso di non rinnovare il memorandum d’intesa sulla cosiddetta Via della Seta, che pur conteneva accordi commerciali anche tra i porti italiani e le società del governo cinese. Ma, come dimostra anche quest’ultimo affare, gli investimenti delle società statali cinesi in Italia non si fermano.

TUTTO SU TRASGO

Trasgo, fondata a Novara nel 1981, offre servizi che vanno dal trasporto al magazzinaggio alle operazioni doganali, movimentazione merci, logistica fieristica e gestione diretta dei magazzini presso le strutture dei clienti. Si occupa di logistica industriale, promozionale, tecnologica e dell’e-commerce e conta su 14 strutture di magazzino con una capacità di quasi 300 mila metri quadrati e oltre 320 unità fra camion e mezzi di movimentazione. “L’azienda si è sviluppata molto, soprattutto negli ultimi 15 anni, uno sviluppo che oggi necessita nuova linfa”, ha dichiarato Anna Idra Russo, managing director di Trasgo. “Siamo convinti che Cosco, animato dai nostri stessi principi e valori sarà il partner giusto per consentire a Trasgo e a tutta la sua famiglia il meritato ulteriore sviluppo”.

LE PAROLE DI COSULICH

“Oggi è un giorno significativo per il Gruppo Fratelli Cosulich, perché abbiamo completato con successo l’acquisizione di Trasgo”, ha commentato Augusto Cosulich, presidente del gruppo. “Tuttavia, per me ciò che conta davvero è che, proprio come nella vita, trovare i partner giusti per creare le condizioni per investimenti congiunti è essenziale”, ovvero la società Cosco, di proprietà del governo cinese, con cui la famiglia lavora dal 1988. “È ora di sottolineare che è possibile crescere insieme a partner consolidati, ma gli imprenditori devono essere disposti a investire le proprie risorse”, ha proseguito. “Coscos è il risultato della nostra lunga relazione con uno dei nostri più stretti partner commerciali da oltre 30 anni. Trasgo offre una risposta solida alle mutevoli esigenze logistiche delle aziende nostre clienti presenti e futuri”, ha concluso.

LA PRESENZA DI COSCO IN EUROPA

Con i recenti investimenti nel porto di Rotterdam, snodo cruciale per l’Europa e la sua strategia sulla fornitura di energia rinnovabile, e in quello di Amburgo, Cosco è sempre più un attore di peso nel mercato europeo. Che guarda anche all’Italia, dopo aver acquistato nel 2016 il 40% del porto di Vado Ligure e aver guardato con interesse a diversi scali come quello di Taranto. L’affare di Amburgo riguarda anche il nostro Paese. Come raccontato su Formiche.net, riguarda in particolare Trieste, il cui porto è stato da tempo individuato da Pechino come scalo perfetto per la Via della Seta nell’Adriatico. Infatti, all’inizio del 2021 Hhla ha concluso all’inizio dell’anno scorso un’operazione per l’acquisizione del 50,01% della società triestina Piattaforma logistica Trieste. L’affare sinotedesco “non sembra presentare ripercussioni dirette su Trieste”, aveva spiegato Francesca Ghiretti, allora analista del centro studi tedesco Merics, a Formiche.net. “Ma guardando all’operazione in maniera più generale emergono alcuni interrogativi che riguardano la concorrenza. Infatti, Cosco, che riceve fondi statali dalla Cina, non compete allo stesso livello di altre imprese nel settore. Inoltre, la sua posizione dominante sul mercato è un potenziale strumento geopolitico per Pechino”, aveva aggiunto.

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