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Sicurezza e trasparenza, ecco la sfida della finanza all’IA. La mappa dell’Ocse

I mercati finanziari non saranno immuni dalla rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale. Ma per sfruttare al meglio questa tecnologia ed evitare danni collaterali ai risparmiatori e alle imprese, occorre che la politica faccia la propria parte. Mettendo al centro la tutela di chi investe

La finanza non sarà immune dall’onda lunga dell’Intelligenza Artificiale. Anzi, sarà tra le prime ad esserne travolta. Su questo ci sono davvero pochi dubbi e i primi a non averli sono gli economisti dell’Ocse. I quali sono perfettamente consapevoli del fatto che presto o tardi con la tecnologia intelligente bisognerà farci i conti. E, possibilmente, governarla. Per questo, qualche giorno prima di Natale, dall’Organizzazione di Parigi è venuto fuori un report che vuole fungere anche da bussola.

Premessa. “L’uso dell’IA presenta immense opportunità di efficienza in tutti i settori, compreso quello finanziario. Ma comporta rischi importanti che richiedono l’attenzione e l’eventuale intervento della politica. E tali osservazioni è probabile che diventino sempre più importanti man mano che l’impiego dell’IA diventa onnipresente nei mercati e il suo ritmo di sviluppo è sempre più rapido”, scrive l’Ocse.

Primo messaggio, dunque, la politica non può e non deve sottrarsi alla sfida dell’Intelligenza Artificiale. Anche perché quest’ultima “accentua i rischi legati alla qualità e all’affidabilità del sistema finanziario, provocando allucinazioni o altre forme di inganno e disinformazione che possono minare o compromettere la credibilità degli operatori dei mercati finanziari”. Tradotto, il rischio che l’Intelligenza Artificiale comprometta la credibilità degli operatori dei mercati finanziari “è particolarmente preoccupante: le fake news potrebbero essere utilizzate per diffondere disinformazione che è difficile da rilevare e identificare come falsa e, se utilizzata da attori malintenzionati su scala di massa, potrebbe essere usata per la stessa manipolazione del mercato su larga scala”. Insomma, c’è poco da scherzare.

Di qui, un ammonimento che sa di appello. “Il ruolo dei responsabili politici è importante per sostenere l’innovazione nel settore, garantendo però al tempo stesso che i mercati finanziari siano debitamente protetti e che i servizi ad essi collegati rimangano equi, ordinati e trasparenti”. D’altronde, il gioco vale la candela e tutti hanno da guadagnarci. “Gli sforzi per mitigare i rischi emergenti dall0IA potrebbero contribuire a infondere fiducia e a promuovere l’adozione di queste tecniche innovative”.

Ma dove agire? Certamente occorre spingere sul “rafforzamento della governance dei dati, comprese le salvaguardie per superare il rischio di parzialità e discriminazione. E poi serve accelerare gli sforzi per migliorare i livelli di spiegabilità, ovvero promuovere la trasparenza, la sicurezza, la solidità e la resilienza dei modelli”. Ma non è tutto.

“Per tenere il passo con i progressi, aumentare la consapevolezza dei potenziali pericoli e creare strumenti per mitigare i rischi associati, è necessario aumentare la medesima consapevolezza dei limiti dei modelli legati all’Intelligenza Artificiale”, conclude l’Ocse, “a partire dal fatto che non hanno ancora una capacità di ragionamento o una comprensione completa del mondo, bensì limitata. La strada è promuovere la cooperazione internazionale multidisciplinare e tra più parti interessate, con l’educazione del pubblico e l’educazione finanziaria, che sono ulteriori modi per costruire la consapevolezza dei benefici e dei pericoli e infondere fiducia nell’adozione sicura di questa innovazione trasformativa in ambito finanziario e non solo”.

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