Il deputato friulano di FdI: “Il centrosinistra, sia a livello nazionale che a livello locale, è sempre più sfaldato, a parte qualche caso di figure carismatiche. Il centrodestra unito viene visto come sinonimo di stabilità. Fratelli d’Italia si è sempre caratterizzata per un forte radicamento nei territori. Il prossimo obiettivo? Campania e Puglia”
A differenza dell’opposizione, il centrodestra trova comunque una sintesi e un accordo, dopo fisiologiche discussioni e confronti interni. Segno che la stabilità della maggioranza e del governo viene prima del tornaconto personale. Questa la sintesi del pensiero espresso a Formiche.net dal deputato di FdI Emanuele Loperfido. Il tema è rappresentato dalle prossime elezioni amministrative, prima che dalle europee, dove l’obiettivo della maggioranza è di confermare le amministrazioni locali uscenti e aggiungerne di altre come, in prospettiva, Puglia e Campania.
Centrodestra unito
“Condivido le parole del governatore friuliano Fedriga, presidente della mia regione con il quale ci confrontiamo spesso su diversi temi – dice a Formiche.net il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Loperfido – Ormai il centrodestra ha imparato la lezione di governare assieme ovunque, cercando di trovare sempre la quadra, proprio perché è una ricetta vincente anche grazie ad un programma politico che piace alla gente. Il centrodestra unito viene visto come sinonimo di stabilità e poi governiamo con una certa soddisfazione dell’elettorato. Ed è con questo obiettivo che ci accostiamo alle prossime elezioni dove è chiaro a tutti che bisognerà governare con un candidato che possa piacere alla gente”.
L’elettorato
Secondo Loperfido il metro di confronto per ogni ragionamento non può che essere essenzialmente l’elettorato. “Alla fine è la gente che vota e noi non improvvisiamo nomi nelle segrete stanze o con qualche accordo sottobanco come fa il centrosinistra: noi siamo quelli che cercano sempre di percepire l’umore dell’elettorato rispetto al candidato. Mentre il centrosinistra sia a livello nazionale che a livello locale è sempre più sfaldato, a parte qualche caso di figure carismatiche come possono essere Emiliano o De Luca”.
Come si è giunti alle decisioni assunte? “Si discute con gli alleati – aggiunge – magari si possono avere punti di partenza diversi, ma l’obiettivo è trovare il candidato che rispetti il territorio. Il tutto nel solco delle ricette del centrodestra: quando si ha una coalizione in grado di poter interloquire anche col governo nazionale, ci possono essere innegabili vantaggi per tutti. Proprio grazie a questa forza possiamo provare a strappare al centrosinistra roccaforti storiche come Puglia e Campania, che derivano più da singoli individui molto forti che da un reale peso dei partiti di sinistra”.
Il territorio
Fratelli d’Italia si è sempre caratterizzata per un forte radicamento nei territori, rivendica, per cui il dato che i candidati devono essere figli dei territori “lo stiamo cercando di mettere a terra dappertutto, sia per i sindaci che anche per i candidati presidenti di Regione, proprio perché noi percepiamo la forza dell’elettorato che è in grado di decidere, sia sulla base dell’affidabilità del candidato sia sulla base della sua coerenza”.
Il riferimento è a qualcosa di percepito a livello territoriale che si contrappone al classico nome calato dall’alto: “È in quel caso che l’elettorato si allontana, perché comprende che la politica è lontana dai territori. Porto l’esempio del governatore Fedriga che cinque anni fa fu eletto in Parlamento, ma dal momento che il territorio fece percepire il suo gradimento, allora lui si sacrificò e da parlamentare neo eletto si candidò presidente di regione. E vinse, facendo vincere il centrodestra. Fu quella – conclude – la dimostrazione che il radicamento nei circoli e nei i congressi è il legame più solido con il territorio e ci fa percepire se il candidato è quello vincente. Così cerchiamo di candidarlo indipendentemente dal partito di provenienza”.